La gente non balla e lui ferma il concerto. Accade a Milano dove il rapper Rhove (pseudonimo di Samuel Roveda) ha interrotto il suo live di lunedì 11 luglio perché i suoi fan non stavano ballando. “Mi sono fermato perché un quarto di voi era fermo a fine concerto e non esiste che all`ultima canzone stiate fermi – ha detto durante il suo live -. Non esiste ragazzi! Il concerto è finito adesso e non avete ancora saltato un ca**o!”. “È un problema. Mi dispiace ragazzi, divertitevi un po` di più, ciao”. Il rapper originario di Rho ha poi abbandonato il palco mentre la folla intonava “Se non metti l’ultima, noi non ce ne andiamo”, parole a cui sono seguite espressioni ben più aspre che non gli hanno fatto cambiare idea. Successivamente il rapper milanese è tornato sull’argomento su Instagram: “Purtroppo pretendo tanto da me e vedendo un gruppo di persone che sotto al palco non mi dava segnali, mi sono demoralizzato e ho detto quelle cose. Grazie a chi capisce e bella per tutto il resto dei ragazzi che stavano spaccando tutto. Ripeto, mi spiace per la gente che in prima fila sta col muso come se fosse un funerale. Shallatevi!”.
Anche i Pinguini tattici nucleari sono entrati nella polemica pubblicando un post su Instagram. “Siamo ritornati finalmente alla musica dal vivo e ci è capitato in questi giorni di vedere video aberranti di cantanti che sul palco insultano il proprio pubblico perché non canta o non salta – ha detto il gruppo di Bergamo -. Mo` chi glielo spiega che farli cantare e saltare è compito loro? È come se un cuoco insultasse i clienti perché lasciano avanzi nel piatto o non mangiano”. “Quando si parla di gavetta si parla anche di questo: le serate con davanti 50 persone disinteressate che ti devi conquistare da solo ti insegnano prima di tutto il rispetto – ha proseguito il gruppo -. E poi il mestiere. Fare i concerti e fare le hit son due cose diverse. E questi mesi strani ce lo dimostrano ampiamente”.