“Timidezza riformatrice”, “incoerenza”, “scelte di compromesso nascoste dietro interventi deboli, che troppo spesso hanno caratterizzato le decisioni adottate dalla politica”. Lo ha spiegato il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, aprendo i lavori del Comitato direttivo dell’Anm. Sabelli, nella relazione introduttiva, ha fatto riferimento “al travagliato iter di approvazione dei disegni di legge su corruzione e prescrizione che segnano interventi innovativi ma anche segnali di arretramento, con un dibattito che insiste sempre meno sull’azione di contrasto del fenomeno corruttivo e sempre più sulla riforma delle intercettazioni”. L’interesse verso la questione morale all’interno delle istituzioni pubbliche “si affievolisce e si accresce una timidezza che limita gli effetti delle riforme e rischia di ridurre l’impegno contro la corruzione”.