“I migliori giorni” ipocrisia delle festività secondo Leo e Bruno

“I migliori giorni” ipocrisia delle festività secondo Leo e Bruno
24 dicembre 2022

Edoardo Leo e Massimiliano Bruno firmano insieme la regia di un film che ha il tono della commedia amara: “I migliori giorni”, nei cinema dall’1 gennaio. E’ diviso in quattro episodi e mostra come ipocrisie e nevrosi raggiungano il livello più alto in alcuni giorni specifici dell’anno: a Natale, Capodanno, San Valentino e l’8 marzo. I due registi sono anche protagonisti, insieme ad Anna Foglietta, dell’episodio che racconta la vigilia di Natale, tra finzioni e nevrastenie familiari.

“Siamo un Paese straordinario, capace di litigare con se stesso, fare pace con se stesso, di prendersi in giro, di far finta che vada tutto bene, e credo che nelle feste comandate diamo il meglio di noi stessi, facciamo finta di voler bene a delle persone che detestiamo e che non stimiamo. Già questa cosa del cibo è una cosa che ci portiamo evidentemente dalla guerra, che poi l’abbiamo ereditata noi, che non l’abbiamo vissuta, perché l’abbiamo vissuta questa angoscia, questo incubo, non c’è abbastanza da mangiare”, dice Leo “Sto dopoguerra dura da 70 anni, e lo scacciamo a colpi di lasagne, de tortellini, de mandarini… Poi il cibo è proprio anche la prima forma di ricatto familiare: queste madri che ti dicono: ma come? Ti ho preparato… Come se tu non potessi sottrarti a questa cosa per onorare questo sacrificio materno che ti nutre, che ti continua a nutrire come fosse una grande tetta felliniana”, aggiungono Bruno e Foglietta.

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Claudia Gerini e Stefano Fresi sono i protagonisti dell’episodio dell’8 marzo: nel film entrambi lavorano in televisione, che nel giorno della festa della donna offre sempre grandi esempi di ipocrisia. “Festeggiare che cosa? Purtroppo ci ricorda il paradosso, no? Festeggiare che cosa? Festeggiare troppi secoli di patriarcato, maschilismo, e quindi è un po’ un paradosso, perché poi tutti gli anni diciamo: deve essere tutti i giorni l’8 marzo”, spiega Gerini. “Il problema è che qualsiasi cosa venga fatta, anche con ottime, ingenue intenzioni, è ghettizzante. Quando si smetterà di festeggiare allora avremo vinto veramente, sarà normale”, conclude Fresi.

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