I Negramaro raccontano il cambiamento tra vita, morte e ironia

I Negramaro raccontano il cambiamento tra vita, morte e ironia
25 settembre 2015

negramaro_Un titolo che suona come un annuncio, frutto in realtà di una nuova consapevolezza maturata nei 5 anni di distanza dall’ultimo disco di inediti, “Casa 69”: i Negramaro tornano con “La rivoluzione sta arrivando”, raccolta di canzoni frutto di un viaggio partito dalla Puglia e passato per Milano, Madrid, New York e Nashville, dove il disco si è arricchito di atmosfere blues. “Questo titolo è quello di una canzone che dà il nome a tutto l’album – ha spiegato ad askanews il cantante e frontman Giuliano Sangiorgi – lo abbiamo questo perchè è la voglia di smuovere gli animi e di farsi delle domande anche su questo termine, rivoluzione. È una piccola rivoluzione interiore di sei persone e di sei vite che si raccontano attraverso la musica e l’arte: attraverso l’arte diventa rivoluzione di tutti. Ed è fondamentale perchè i piccoli grandi cambiamenti scuotono la coscienza delle masse. Noi abbiamo il compito di raccontare il nostro mutamento, che può essere condiviso da altri e diventare una piccola, grande rivoluzione”.

Una rivoluzione che nel disco è anche musicale. “E’ il cambiamento stesso l’evoluzione, la voglia di rinnovarsi, che porta a creare e produrre cose nuove. Forse il disco non sarebbe nato se non ci fosse questa voglia di andare avanti e non ripetersi in qualche maniera. Inevitabilmente, per quanto i Negramaro abbiano mantenuto la loro identità musicale, chiunque ascolti il disco penso possa ritrovare i parametri del sound dei Negramaro, si cerca sempre di rinnovarsi, è lo stimolo per andare avanti nella musica e nella vita” ha spiegato Danilo. Il logo che la band ha scelto, che fonde le tre immagini del sorriso, di un uovo e di un teschio, racchiude tre concetti e simboli: vita, morte e ironia.

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“Volevamo mostrare i segni del nostro percorso” ha spiegato Ermanno, che della band cura la parte creativa. “La vita e la morte sono in sintonia – ha detto Sangiorgi parlando della scelta del teschio – la morte non è una cosa nera che ci deve spaventare ma una cosa da conquistare con una nuova coscienza, di quanto la vita sia importante”. Il disco racconta un percorso che dopo 15 anni di convivenza li vede ancora insieme: alla passione che li ha uniti e li unisce è dedicata l’ultima canzone della tracklist, “L’amore qui non passa”. “Nessuno ci sta imponendo di continuare questo ennesimo viaggio. Abbiamo necessità di farci sentire con un nuovo lavoro quando abbiamo la voglia e l’entusiasmo di farlo, non è un caso che dall’ultimo album di inediti siano passati 5 anni: sono stati i tempi per ritrovare le energie giuste per rimettersi in gioco” ha spiegato Andrea. Sangiorgi ha sottolineato che per una band stare ancora insieme dopo tanti anni sia una realtà unica in Italia.

“Per me è stato un onore avere degli amici così, non esiste in Italia una storia così, una storia che viene dal Salento quando non c’era niente se non la creatività musicale dei ragazzi, sono felice di come sia andata la vita insieme. Avere questo rispetto in un mondo così è un punto di riferimento, speriamo sia un simbolo di speranza, se sei pazzi vivono bene insieme” ha detto. Poi ha ringraziato i suoi compagni di viaggio: “Grazie per aver creduto in me quando sto ancora cercando un cantante” ha aggiunto ricordando come agli esordi il gruppo cercasse la voce all’esterno: “Io portavo un cantante bello, tutto tatuato, poi loro hanno scelto che io cantassi”. Un ringraziamento del cantante a nome della band è andato anche a Caterina Caselli e Filippo Sugar “che da 12 anni ci supportano. Non capita di avere una discografici che possano insistere sulla produzione artistica indipendente, il loro stimolo è stato importante. Credo non sia facile oggi trovare aziende che portino avanti le idee di sei ragazzi, vuol dire mettere la produzione in mano a loro. Restare al passo in un’Italia di grandi produttori è un onore che dobbiamo dividere”.

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