I partiti al premier Renzi, finirai nella palude

L’ipotesi di un “compromesso storico” Pd-M5S ha spiazzato il mondo politico che, dopo aver “incassato il colpo”, ha espresso sfiducia e perplessità nei confronti della manovra di Grillo. E c’è chi avverte il premier… attento a dove può portare questa strada. “È giusto e positivo che il confronto sulla riforma della legge elettorale coinvolga tutte le forze presenti in parlamento”, afferma il deputato di Scelta Civica, Gianfranco Librandi, ma “a Renzi peró dico di stare attento, perchè è molto probabile che si tratti di un tentativo di Grillo, ormai allo sbando dopo aver portato il M5S sulle posizioni della destra xenofoba, per rallentare il percorso delle riforme, e in particolare di quella piú importante, la legge elettorale. Nella palude, infatti, Grillo ci sguazza mentre con un governo che fa le cose il M5S perde ogni ragione di esistere”.

In area Forza Italia la proposta di grillo è stata accolta malissimo. Dice il senatore Altero Matteoli: “Grillo apre a Renzi e al Pd ma propone come condizione di dibattito una legge elettorale proporzionale. Ossia un modello che non garantisce né un vincitore certo né il bipolarismo. Probabilmente è utile solo a lasciare il Paese nel marasma”.
Il deputato Ncd, Fabrizio Cicchitto, sottolinea che “è evidente che al Senato è di nuovo in discussione tutto: dalla riforma del medesimo avanzata da Renzi, al problema del titolo V e alla legge elettorale. Ognuno, non solo il Pd, ma anche la Lega e Forza Italia hanno qualcosa da dire. E molto da dire ha anche il Ncd sia per quanto riguarda la riforma del Senato sia per la legge elettoraleche cosi come è uscita dalla Camera va cambiata in varie parti: dalle preferenze alle quote”.

Su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni, scrive: “Fa parecchio riflettere il fatto che Beppe Grillo – mentre ha sempre rifiutato qualunque forma di confronto e collaborazione con le altre forze politiche su temi che interessano i problemi concreti degli italiani – offra oggi la sua disponibilità a trattare sulla legge elettorale, ovvero su una questione che interessa soprattutto il partito e la sopravvivenza dei parlamentari. Come dire… tanto rumore per nulla”. (Il Tempo)