I partiti rosicchiano voti al fronte degli indecisi

Pd e MoVimento Cinque Stelle in crescita, Forza Italia stabile, Ncd in calo. Sono questi i dati più significativi che emergono dal sondaggio sulle intenzioni di voto per le Europee realizzato da Datamedia Ricerche per “Il Tempo”. Con il fronte del “non voto” – indecisi, schede bianche e astenuti – che scende per la prima volta sotto il muro del 50% (-2,3% rispetto alla scorsa settimana), circa la metà degli italiani sembra ormai aver trovato una collocazione più o meno stabile nello scenario politico attuale. E tutto, con ogni probabilità, si giocherà sulla capacità dei singoli partiti di convincere quella larga fetta di elettorato “liquido” che non ha ancora trovato una “offerta politica” capace di soddisfare pienamente le proprie esigenze. Per ora, anche se con percentuali inferiori a quelle registrate da altri sondaggisti, il Partito democratico si conferma nettamente primo partito, guadagnando lo 0,5% e ritornando al 32%. Distanziato, ma non troppo, il Movimento Cinque Stelle. Anche in questo caso i grillini salgono di mezzo punto percentuale rispetto alla scorsa settimana e si portano al 26%: un risultato addirittura superiore a quello, sensazionale e inatteso, ottenuto alle elezioni politiche del febbraio 2013. In leggero calo la fiducia al premier Matteo Renzi, che si ferma al 55% (-3% nelle ultime due rilevazioni).

Alle spalle di Pd e M5S, stabile al 20%, si piazza Forza Italia che – con la ritrovata presenza mediatica di Silvio Berlusconi – sembra aver almeno interrotto l’emorragia di consensi degli ultimi mesi. Stabile al 5,1% anche la Lega Nord. Mentre cala vistosamente (-0,4%) l’alleanza tra il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano e l’Udc di Pier Ferdinando Casini, che resta comunque oltre un punto percentuale al di sopra della soglia di sbarramento del 4%. A un passo da questo “numero magico”, ma in crescita ormai da settimane, ci sono i Fratelli d’Italia/Alleanza Nazionale, che guadagnano lo 0,2% e arrivano al 3,9%. Calano di due punti decimali, invece, allontanandosi dalla possibilità di ottenere seggi al Parlamento europeo, sia “L’altra Europa con Tsipras” al 3,5% (la lista della sinistra radicale italiana sostenuta, tra gli altri, da Sinistra Ecologia e Libertà, Verdi e Rifondazione comunista) che il rassemblement post-montiano di Scelta Europea (2%). (Il Tempo)