Non c’è pace per i rifugiati del Darfur, la regione occidentale del Sudan alle propaggini del Sahara, dilaniata da una feroce guerra civile. Il campo profughi sudanese di Kalma all’inizio era considerato un porto sicuro. Oggi si è trasformato in un carcere a cielo aperto. Per decine di migliaia di sfollati uscire dalle recinzioni è diventato estremamente pericoloso a causa delle milizie che battono la regione.Nel cuore di un territorio semi-arido, le vie polverose del campo, disseminate di capanne fatte di fango secco, canne e paglia, ospitano 163mila rifugiati, uomini, donne e bambini giunti sin da qui a partire dal 2003 quando gruppi di comunità tribali non arabe hanno dato vita a una rivolta contro il governo di Khartum.