I redditi dei politici, crolla Berlusconi

Fra i leader di partito seduti a Palazzo Madama Silvio Berlusconi si conferma il più ricco, ma rispetto allo scorso anni il suo patrimonio è più che dimezzato. Da 35 milioni a 4,5 milioni. Berlusconi tra il 2011 e il 2012 ha perso circa 30 milioni di reddito imponibile. Il leader di Forza Italia ha denunciato nella dichiarazione del 2013 (riferita dunque ai redditi del 2012) un imponibile di 4.515.298 euro. Il dato precedente era 35 milioni 439mila 988 euro. L’attuale segretario di Scelta civica e ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, nel 2012 ha avuto invece un imponibile di 117.671 euro, mentre il leader dell’Udc, presidente della commissione Esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini ha totalizzato nel 2012 un imponibile di 86.713 euro.

Brunetta e Fitto. Il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta ha denunciato 178.756 euro di reddito imponibile. L’esponente azzurro possiede un terreno (in costiera amalfitana, a Ravello) e cinque case: una a Venezia, una a Roma, una sempre a Ravello, una a Monte Castello di Vibio (Pg) e una a Riomaggiore (Sp). Il capogruppo forzista ha anche tre auto: una Fiat 110 F del 1968, una Lada Vaz 2121 Niva dell’89, macchina russa prodotta negli stabilimenti di Togliattigrad e una jeep Wrangler del ’96. Brunetta è titolare anche di una azione della Edit free Srl e per la campagna elettorale dello scorso anno ha ottenuto da terzi un contributo 10 mila euro. Raffaele Fitto dichiara la proprietà di undici fabbricati di proprietà tra Lecce e Provincia, tre fabbricati in comproprietà, tre terreni, tre autovetture, un gommone e un reddito imponibile di 104.931 euro. Il gommone è uno Stilmar 26 open. Le auto sono una Jaguar, un’Audi A4 e una Fiat Multipla. L’ex governatore della Puglia ha dichiarato, inoltre, di aver versato come spese elettorali 30.100 euro.

I ministri. Maurizio Lupi è il ministro che dichiara di più. Dario Franceschini, ministro della Cultura e deputato Pd, ha dichiarato nel 2013 un reddito imponibile pari a 200.861 euro. Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che ha dichiarato 110.603 euro. I redditi della titolare della Farnesina Federica Mogherini e quelli della ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini risultano rispettivamente di 102.383 e 117.472. Sotto i 100mila euro ci sono Andrea Orlando (Giustizia) con 98.471, Maria Anna Madia (Pubblica amministrazione) 98.471, l’attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio con 97.492 euro e Maria Elena Boschi, Riforme, 90.031. Fanalino di coda il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, con un reddito di 81.871 euro. Madia possiede un appartamento, un box oltre a due porzioni di fabbricati, in nuda proprietà. Il ministro guida una Fiat Panda del 2009. Il ministro dell’Interno e leader di Ncd, Angelino Alfano, ha dichiarato nel 2013 redditi imponibili per 105.186 euro. Alfano denuncia una casa di proprietà ad Agrigento, un fabbricato rurale con terreno agricolo in comproprietà con la moglie a Sant’Angelo Muxaro e un’autorimessa ad Agrigento. Nel garage del ministro una Matiz Daewoo del 1999, una Fiat Panda del 2005 e una Renault Twizy elettrica. Lupi, ministro delle Infrastrutture e Trasporti ha denunciato 282.499 mila euro di reddito imponibile per l’anno fiscale 2013. L’esponente del Nuovo Centro Destra possiede solo un’autovettura, una Fiat 500 del 2008, non ha terreni e fabbricati, e si è autosospeso dall’incarico di amministratore delegato di “Fiera Milano Congressi Spa” il 3 maggio 2013. Ha una quota di 50 euro, in qualità di socio fondatore, della cooperativa “Tempi”. Ha percepito nel 2012 un risparmio amministrato pari a 36.871,87 euro così suddivisi: 32.506,87 in Btp e 4.365 controvalore di quote di Fiera di Milano. Lupi ha speso 58.996,44 euro per la campagna elettorale. Per l’altro esponente del Ncd al governo, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, la situazione reddituale imponibile percepita nel 2012 e dichiarata nel 2013 è pari a 98.471 euro. L’ex parlamentare di Forza Italia non ha beni immobili nè titoli azionari, possiede solo una Lancia Ypsilon che guida dal 2005.

Grasso più ricco di Boldrini. Il presidente del Senato Pietro Grasso è più facoltoso della collega di Montecitorio Laura Boldrini. Grasso ha denunciato al fisco 176.499 euro. Laura Boldrini ha redditi per 100.618 euro, 6.314 dei quali denunciati in Italia e 94.304 in qualità di funzionario dell’Alto commissariato per i rifugiati. Questi ultimi sono tassati alla fonte dall’Onu.

Capigruppo Senato. Il più ricco è Karl Zeller (Svp-Per le Autonomie) con 383.826 euro seguito da Luigi Zanda (Pd) con 142.873 euro, Massimo Bitonci (Lega) con 106.774 euro. Immediatamente sotto il podio si collocano Maurizio Sacconi (Ncd) con 104.976 euro, Paolo Romani (Fi) con 101.003 euro, Lucio Romano (Per l’Italia) con 71.992 euro, Mario Ferrara (Gal) con 46.945 euro, Loredana De Petris (Misto-Sel) con 25.174 euro, Gianluca Susta (Sc) con 21.038 euro. Chiude la classifica dei 10 capigruppo l’avvocato e neo presidente del gruppo M5S Maurizio Buccarella con 8.024 euro di reddito imponibile.

Capigrupppo Camera. Lorenzo Dellai di Popolari per l’Italia è il capogruppo più ricco a Montecitorio. Secondo la dichiarazione dei redditi del 2013, relativa all’anno 2012, Dellai ha un reddito imponibile di 193.299 euro; a seguire Andrea Romano di Scelta civica con 186.095, quindi Renato Brunetta di Fi con 178.756, Giancarlo Giorgetti della Lega con 133.907 euro, Pino Pisicchio, presidente del gruppo Misto, con 129.758, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia con 106.944 euro, Nunzia De Girolamo di Ncd con 98.471 euro, Roberto Speranza con 35.895 euro, Gennaro Migliore di Sel con 20.124 euro. Il più povero di tutti è Giuseppe Brescia capogruppo pentastellato che nel 2013 non ha presentato la denuncia dei redditi.

Cinque Stelle a reddito zero. Una parte consistente del gruppo Cinque Stelle non ha denunciato reddito imponibile per l’anno fiscale 2013. È quanto risulta dalla documentazione patrimoniale, consultabile a partire da oggi alla Camera. Nel 2012 risultano essere a euro zero il vicepresidente di Montecitorio Luigi Di Maio e il presidente della commissione vigilanza Rai Roberto Fico. Dalla dichiarazione di Di Maio si evince solo che nel 2012 ha speso di tasca sua 400 euro per la campagna elettorale, ha ricevuto 714 euro di donazioni da terzi, e 2000 euro in servizi da terzi per la campagna elettorale. Entrate zero. Per Fico zero redditi e zero spese elettorali. Alessandro Di Battista denuncia invece 3.176 euro di reddito imponibile, ed ha speso 145 euro per 5000 biglietti utilizzati in campagna elettorale. È proprietario del 30 per cento della società a responsabilità limitata Di.Bi.Tec. (Il Tempo)