Adesso il mutuo di un miliardo si può fare. Il parlamento siciliano con 42 voti a favore, 16 contrari e 10 astenuti ha varato il ddl ‘Salva-imprese’. Un debito trentennale per i siciliani per poter pagare i debiti della Regione alle imprese. Previsto un tasso massimo del 2,5% che comportera’ un costo in termini di interessi quantificato in 27 milioni annui, rispetto ai 45 milioni della prima stesura del testo che prevedeva un tasso del 4,4%. Gli oneri finanziari dell’ operazione saranno coperti dalle addizionali Irap e Irpef, stimate per gli anni 2015 e 2016, in 330,51 milioni di euro. Tra quota d’interessi e quota capitale, la Regione paghera’ 47,7 milioni nel 2015 e altrettanti nell’anno successivo. Dal pagamento dei debiti verso le imprese, il governo Crocetta ha stimato maggiori entrate Iva, gia’ per quest’anno, pari a 40 milioni.
Secondo il governatore Crocetta, “questo provvedimento migliora ulteriormente i conti della Regione, favorisce lo sviluppo delle imprese alcune delle quali non venivano pagate da tre anni, e mette in circolo denaro”. Tuttavia, per il presidente della Regione, il voto trasversale al ddl “dimostra che bisogna sempre trovare convergenze in aula su atti concreti. “Adesso – conclude – bisogna varare le variazioni di bilancio e il ddl sviluppo cui stiamo lavorando oltre al testo unico delle attivita’ produttive.
L’Aula ha anche approvato due ordini del giorno che vedono come prima firmataria Claudia La Rocca M5S. Il primo punta a rendere effettiva l’applicazione dell’articolo 14 della legge regionale 11/2010 (misure relative alla trasparenza dei conti pubblici); il secondo punta a velocizzare, in sede di commissione paritetica Stato-regioni, la discussione relativa al mancato gettito Irpef da parte dello Stato, che provoca mancate entrate per quasi tre miliardi di Euro.