Il procuratore generale della Russia ha chiesto alla Corte Suprema di riconoscere il battaglione Azov come “organizzazione terroristica”. Lo scrive l’agenzia Interfax citando il sito del ministero della Giustizia. La Corte Suprema si riunirà per discutere il caso il 26 maggio. Intanto, la Duma russa potrebbe vietare lo scambio di prigionieri di guerra russi con i combattenti del battaglione Azov sgomberati dall’acciaieria Azovstal di Mariupol. Secondo l’agenzia di stampa russa Tass, il presidente della Duma, Viacheslav Volodin, ha dichiarato che i “criminali nazisti” non dovrebbero essere oggetto di scambio.
Per il deputato della Duma russa, Sultan Khamzaev, coloro che erano nel territorio dello stabilimento Azovstal e si sono arresi dovrebbero ricevere “la pena massima dell’ergastolo”. “Tutti i nazionalisti dovrebbero essere condannati nella misura massima dei gravi crimini che hanno commesso e ricevere l’ergastolo. I nazionalisti dovrebbero essere processati, dopodiché dovrebbero pentirsi delle loro azioni e chiedere perdono per gli anni a venire”, ha detto. Secondo il parlamentare, nessuna azione “cancella i crimini commessi dai criminali del battaglione Azov”, tenuto conto che è già stato aperto un procedimento penale contro i rappresentanti di questo battaglione in Russia.
Il Presidente della Commissione Esteri della Duma russa, Leonid Slutsky, ha intanto proposto che sia sollevata parzialmente la moratoria contro la pena di morte che, a suo dire, dovrà essere considerata per gli elementi del battaglione di Azov che hanno resistito fino a ieri negli impianti della Azovstal e che si sono arresti e portati in territorio controllato da Mosca. “Se saranno dimostrati i loro mostruosi crimini contro l’umanità, ribadisco la mia proposta per fare una eccezione alla moratoria alla pena di morte in Russia che consenta a un tribunale di considerare la possibilità della pena di morte”, ha affermato.