Il Belgio è il primo Paese Ue a vietare la vendita di sigarette elettroniche monouso
Questa misura sulle cosiddette puff usa e getta scatterà dell’1 gennaio 2025. L’Unione Europea ha fissato l’ambizioso obiettivo di raggiungere una “generazione libera dal tabacco” entro il 2040
Dal primo gennaio 2025, il Belgio si appresta a diventare il pioniere nell’Unione Europea con il divieto della vendita di sigarette elettroniche monouso, conosciute anche come “puff usa e getta”. Questa misura, che si inserisce in un più ampio piano nazionale antitabacco, ha lo scopo di contrastare l’uso di questi dispositivi che sono particolarmente popolari tra i giovani grazie alla praticità e alla varietà di aromi e fragranze disponibili.
L’Unione Europea ha fissato l’ambizioso obiettivo di raggiungere una “generazione libera dal tabacco” entro il 2040, con l’intento di ridurre la percentuale di fumatori dell’attuale 25% a meno del 5% in tutti i 27 paesi membri. Il Belgio, con questa iniziativa, vuole essere all’avanguardia, anticipando questa scadenza. A Bruxelles, le opinioni sono contrastanti, soprattutto tra i giovani. Un ragazzo ha commentato: “La verità è che non credo questa misura serva – anche io uso i puff usa e getta. Voglio dire, il tabacco è la stessa cosa, è pericoloso quindi non capisco perché vietare queste e non il tabacco”.
Dall’altra parte, una ragazza ha detto: “Lo uso per cercare di smettere di fumare un po’ – perché fumo sigarette. Ma penso che sia un bene che ne abbiano interrotto la vendita, perché ci sono molti giovani che non pensano necessariamente alle conseguenze quando iniziano”.
Sigarette elettroniche usa e getta: una minaccia per la salute giovanile
Le sigarette elettroniche monouso sono spesso promosse come una versione meno nociva rispetto alle sigarette tradizionali. Tuttavia, contengono un liquido che può includere o meno sali di nicotina, che viene riscaldato per produrre vapore, ma non possono essere ricaricate una volta esaurito. Gli esperti sollevano preoccupazioni significative riguardo al rischio di dipendenza e al potenziale di introdurre i giovani ai prodotti del tabacco tradizionali. Nora Melard, portavoce dell’Alliance for a Tobacco-Free Society in Belgio, ha sottolineato: “Il problema è che iniziano a usarle senza conoscere sempre il loro contenuto di nicotina e la nicotina crea dipendenza”.
“Siamo soddisfatti di questo divieto – dice Melard – sia per l’impatto ambientale che queste sigarette elettroniche usa e getta hanno, perché ogni volta che vengono vendute si produce un’enorme quantità di rifiuti, sia per proteggere i giovani, visto che sono usate principalmente da loro”. Il governo federale belga aveva già proposto questa misura alla Commissione europea nel 2021, ottenendo l’approvazione a marzo del 2024. Ora anche la Francia ha seguito l’esempio, ottenendo il via libera dall’UE per un divieto simile.
Il Belgio guida l’Europa verso un futuro senza tabacco
Frank Vandenbroucke, il ministro della Salute belga, ha ribadito l’importanza di questa decisione: “Le sigarette elettroniche contengono spesso nicotina. La nicotina ti rende dipendente dalla nicotina. La nicotina fa male alla salute. Questi sono fatti”. L’attrattiva dei “puff” è legata ai loro aromi dolci e fruttati, rendendoli una scelta economica e allettante per i giovani rispetto alle sigarette tradizionali.
Le reazioni in Belgio sono prevalentemente positive, con altri paesi come l’Australia che hanno adottato misure simili, vietando la vendita di sigarette elettroniche al di fuori delle farmacie. Steven Pomeranc, proprietario di un negozio di sigarette elettroniche a Bruxelles, ha commentato: “Una volta che la sigaretta è vuota, la batteria continua a funzionare. È terribile che si possa ricaricare, ma non c’è modo di farlo. Potete quindi immaginare il livello di inquinamento che crea”. Anche se un divieto può portare a una perdita finanziaria per l’industria, Pomeranc ritiene che l’impatto non sarà eccessivo.