Il Biondo rende omaggio a Franco Scaldati

A meno di un anno dalla sua scomparsa, il Teatro Biondo Stabile di Palermo rende omaggio a Franco Scaldati affidando la messa in scena di Lucio, uno dei suoi testi più belli ed evocativi, al regista Franco Maresco, che aveva diretto Scaldati nel film Il ritorno di Cagliostro.  L’opera andrà in scena fino al 13 aprile. Lo sguardo estremo e graffiante di Maresco, la sua disincantata ed eccentrica analisi dell’immaginario palermitano incontrano la poesia visionaria e senza tempo di Scaldati. Il regista ha lavorato sulla versione del testo che lo stesso Scaldati aveva rivisitato in vista di questa messa in scena.  Protagonista d’eccezione è il puparo e cuntista Mimmo Cuticchio, che come Scaldati è custode della memoria popolare e dell’immaginario poetico di Palermo. Al suo fianco, lo storico attore scaldatiano Melino Imparato e una ‘maschera’ del teatro popolare come Gino Carista.

Le scene e i costumi sono di Cesare Inzerillo e Nicola Sferruzza, le musiche originali di Salvatore Bonafede, il montaggio video di Francesco Guttuso e Giuliano La Franca.  I personaggi di Lucio e Illuminata, di Pasquale e Crocifisso, di Ancilà e Ancilù incarnano l’universo onirico e allo stesso tempo concreto del poeta siciliano. La violenza, il desiderio, la passione sottesi nel testo, nelle storie sospese tra la vita e la morte, tra il sonno e la veglia, si dispiegano in un campionario di situazioni e apparizioni, cui Maresco dà forma tra teatro e cinema. Scritto nel 1977, Lucio può essere considerato il manifesto poetico del teatro di Scaldati, del quale l’autore scrisse: “Mettiamo che Lucio (gobbo e mutilato) sia l’ultimo uomo, mettiamo che Lucio abbia del passato un vago ricordo biologico, mettiamoci pure l’innocenza, il gioco, la luce, il mare, le montagne, gli alberi, il peccato, mettiamo che Lucio senta nella luce l’unica (prima o ultima) possibilità di essere”.

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