Politica

“Il carcere extrema ratio”, ecco il nuovo piano Giustizia del governo

Riforma del Csm già nelle prossime settimane, e dare priorità, a livello parlamentare, a una legge che normi il conflitto di interessi. Ma anche a misure su affido e adozioni. Sono questi alcuni dei punti di approdo a cui è giunto il tavolo sulla giustizia a Palazzo Chigi, l’ultimo della serie di incontri voluti dal premier Giuseppe Conte nell’ambito dell’agenda 2023. E ancora. Dare “impulso” all`esame dei disegni di legge di riforma del processo civile e penale e agli investimenti sulla giustizia, lavorare alla riforma della giustizia tributaria, e “già in queste settimane” arriveranno la “riforma dei reati agroalimentari e la riforma del Csm”.

Nel corso della riunione, inoltre, sono stati individuati “alcuni temi da affrontare con priorità a livello parlamentare: conflitto di interessi e regolazione dell`attività di lobbying, percorsi di reinserimento e rieducazione dei detenuti attraverso la formazione e il lavoro, avvocato in Costituzione, gratuito patrocinio, riforma dell`esame per l`accesso all`avvocatura, magistratura onoraria, affido e adozione, miglioramento procedure di valorizzazione dei beni confiscati alla mafia”. È in corso inoltre “una riflessione in vista di un possibile intervento in materia di cosiddetto ergastolo ostativo”.

Su alcuni punti la maggioranza ha le idee chiare e sono punti che faranno parecchio discutere. Infatti Pd, Iv, M5s e Leu avrebbero trovato un’intesa su un principio: la pena espiata con percorsi di reinserimento e riabilitazione, il carcere come extrema ratio. Al vertice – riferisce uno dei partecipanti all’Agi – si è fatto il punto sulla riforma del processo penale e civile, sulla riforma della giustizia tributaria e quella del Csm e si è ragionato anche su misure al carcere ostativo, ovvero su provvedimenti da adottare riguardo l’articolo 41 bis e la possibilità di rivisitare le procedure di controllo e di assegnare benefici non come automatismi ma legati a motivazioni adeguate.

Sono stati individuati pure alcuni temi da affrontare con priorità a livello parlamentare: conflitto di interessi e regolazione dell’attività di lobbying, percorsi di reinserimento e rieducazione dei detenuti attraverso la formazione e il lavoro, avvocato in Costituzione, gratuito patrocinio, riforma dell’esame per l’accesso all’avvocatura, magistratura onoraria, affido e adozione e miglioramento procedure di valorizzazione dei beni confiscati alla mafia. È in corso inoltre una riflessione in vista di un possibile intervento in materia di cosiddetto ergastolo ostativo. A preoccupare di più su questo fronte di riforma della Giustizia è di fatto il tema fondamentale del “carcere come estrema ratio”.

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