Un inatteso colpo di scena ha scosso le fondamenta della politica regionale in Piemonte, con ripercussioni che si estenderanno fino alle prossime elezioni regionali in programma i prossimo 8-9 giugno. Il Partito Democratico ha annunciato ufficialmente il nome del candidato governatore che affronterà Alberto Cirio: Gianna Pentenero. L’assemblea regionale del PD, composta da 315 delegati, era stata convocata per designare uno dei due contendenti iniziali: Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio regionale, e Chiara Gribaudo, deputata e vicepresidente nazionale del partito. Tuttavia, dopo due ore di trattative tra i due candidati, si è verificato un inaspettato cambiamento di rotta.
L’attesa per la decisione è stata sostituita da un’improvvisa acclamazione: i delegati hanno scelto Gianna Pentenero, attuale assessora alla Sicurezza del Comune di Torino nella giunta dem di Stefano Lo Russo. Questa decisione è stata preceduta dal “passo di lato” di Valle e Gribaudo, come definito dal segretario regionale del PD, Mimmo Rossi, nel ringraziarli entrambi. La scelta di Gianna Pentenero come candidata governatrice del PD è stata accolta con sorpresa e speculazioni politiche. La sua esperienza nell’amministrazione comunale di Torino e il suo ruolo chiave nell’area della sicurezza hanno suscitato interesse e dibattito sulla sua idoneità a guidare la regione. Allo stesso tempo, il suo emergere come candidata ha segnato uno strappo nell’alleanza di coalizione con il Movimento 5 Stelle, che ha sostenuto Cirio nelle elezioni precedenti.
La fuga in avanti
E così il M5S sceglierà un suo candidato autonomo per la presidenza della Regione Piemonte. Lo ha annunciato durante una diretta sui suoi canali social il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte. “In Piemonte c’è stata una svolta, noi – ha rivendicato – abbiamo lavorato con il Pd con generosità sui contenuti, senza mai premettere indicazioni sui candidati. Abbiamo avuto difficoltà oggettive anche perché c’è una giunta comunale a Torino che sta andando in direzione opposta a quella precedente guidata dalla nostra Chiara Appendino. Ora il Pd ha avuto una fuga in avanti designando una candidata: ne prendiamo atto, il M5S procederà a designare un proprio candidato o una propria candidata”.
“Questo non significa – ha precisato l’ex premier – che il Pd diventa nostro nemico, diventa nostro concorrente, ma abbiamo sempre un orizzonte di dialogo con le forze progressiste se si predispongono al dialogo e mettono al centro la buona politica, i progetti, i programmi, gli obiettivi da raggiungere e poi le persone, i candidati affidabili”.