Il Divorzio breve è legge. Ora bastano sei mesi per dirsi “addio”

Dopo oltre quarant’anni cambiano le regole. Novità sulla comunione dei beni. Stop ai 3 anni di separazione, le norme sull’affidamento dei figli

tribunale giustizia

di Enzo Marino

Il divorzio breve diventa legge. L’Aula della Camera ha infatti dato il via libera definitivo, in terza lettura, al ddl che abbrevia i tempi del divorzio, con 398 sì, 28 no e 6 astensioni. Dunque, la rivoluzione del divorzio breve è legge. Dopo il via libera della Camera e dopo oltre 40 anni si modifica la norma che regola la separazione tra marito e moglio. D’ora in poi basteranno solo sei mesi per dire addio al proprio coniuge. Al massimo un anno, se si decide di ricorrere al giudice. Non saranno, dunque, più necessari tre anni per mettere fine al proprio matrimonio. Previste importanti novità anche sulla comunione dei beni. Ecco il provvedimento in cinque punti.

Separazioni giudiziali. Nelle separazioni giudiziali si applica la riduzione da tre anni a dodici mesi della durata minima del periodo di separazione ininterrotta dei coniugi che legittima la domanda di divorzio. Separazioni consensuali. Nelle separazioni consensuali si applica la riduzione a sei mesi della durata del periodo di separazione ininterrotta dei coniugi che permette la proposizione della domanda di divorzio; il termine più breve è riferito anche alle separazioni che, inizialmente contenziose, si trasformano in consensuali.

Separazioni in corso. La cessazione del matrimonio può essere chiesta da uno dei coniugi o da entrambi se è stata pronunciata con sentenza passata in giudicato la separazione giudiziale fra i coniugi, ovvero è stata omologata la separazione consensuale ovvero è intervenuta separazione di fatto quando la separazione di fatto stessa è iniziata almeno due anni prima del 18 dicembre 1970.

Separazione dei beni. Sono anticipati i tempi della separazione dei beni, che le norme finora vigenti fissano al momento del passaggio in giudicato della sentenza di separazione personale e che, con il via libera al provvedimento, avviene invece nel momento in cui il giudice autorizza i coniugi a vivere separati, ovvero alla data di sottoscrizione del processo verbale di separazione consensuale.

Affidamento dei figli. Per quanto riguarda l’affidamento dei figli e il loro mantenimento, la sentenza del giudice sarà valida anche dopo l’estinzione del processo, fino a che non sia sostituita da un altro provvedimento emesso a seguito di nuova presentazione del ricorso per separazione personale dei coniugi in seguito a un ricorso per il divorzio.