Il futuro del quantum computing? Passa anche per l’Italia

Il futuro del quantum computing? Passa anche per l’Italia
Anna Grassellino
28 agosto 2020

Avrà il compito di sviluppare un computer quantistico d’avanguardia con prestazioni mai raggiunte finora basato su tecnologie superconduttive. Si chiama Anna Grassellino, ha 39 anni ed è originaria di Marsala. Sarà lei a alla guida del centro di ricerca che tra gli obiettivi ha anche lo sviluppo di sensori quantistici con importanti applicazioni in fisica fondamentale, in particolare nella ricerca sulla materia oscura e altre particelle esotiche.

Tutto nasce da un grande progetto americano e per il quale venti istituzioni aiuteranno proprio gli Stati Uniti a entrare nella rivoluzione quantistica. Istituzioni tutte americane tranne una: l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), il centro italiano con un livello di competenza riconosciuto a livello mondiale e gli avanzati laboratori del Gran Sasso. Collaborerà con il Fermi National Accelerator Laboratory di Chicago (FermiLab), il laboratorio a cui il dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha concesso un finanziamento da 115 milioni di dollari per guidare uno dei cinque centri nazionali con cui si vuole avanzare nella scienza dell’informazione quantistica. Il progetto rientra nella “National Quantum Initiative”, lanciata da Washington nel 2018 con un piano da 625 milioni e supportata in modo bipartisan dalla politica americana.

Grassellino è un ingegnere elettronico, laureata all’Università di Pisa nel 2005 ed oggi è alla guida del Superconducting Quantum Materials and Systems Center (SQMS) del Fermilab (Fermi National Accelerator Laboratory) di Chicago. Il centro di ricerca ha ricevuto dal Department of Energy degli Stati Uniti (DOE) l’incarico per la costruzione del più potente computer quantico mai concepito che stravolgerà le capacità di elaborazione finora conquistate, come detto. La scienziata italiana lo farà avvalendosi di una sua scoperta per la quale è stata premiata dal presidente Obama nel 2017.

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“A meno che non affrontiamo e superiamo il problema della decoerenza del sistema quantistico, non saremo in grado di costruire computer quantistici che risolvano nuovi problemi complessi e importanti. Lo stesso vale per i sensori quantistici con la gamma di sensibilità necessaria per affrontare questioni di vecchia data in molti campi della scienza – ha spiegato Anna Grassellino, Direttore del Centro SQMS, del Fermilab – Il superamento di questo limite cruciale ci consentirebbe di avere un grande impatto nelle scienze della vita, nella biologia, nella medicina e nella sicurezza nazionale e consentirebbe misurazioni di incomparabile precisione e sensibilità nella scienza di base”.

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