Il giro del mondo a tavola: l’insolito menù di Expo 2015

Il giro del mondo a tavola: l’insolito menù di Expo 2015
14 agosto 2015

Il giro del mondo a tavola? Expo Milano 2015 è il posto giusto. Tra specialità sconosciute e sapori stravaganti, ricette originali e ingredienti rivisitati, la visita ai padiglioni, oltre che gli occhi, può stupire il palato. Per cominciare con un antipasto stravagante si può pensare agli insetti: se n’è parlato tanto ma la curiosità, almeno a Expo, rimane frustrata, dato che, almeno per ora, qui non si possono mangiare. All’inizio pare che li servissero ma la visita della Asl ha posto fine all’avventura. A Expo gli insetti, se proprio si vuole, si possono guardare, chiusi in scatola e dietro una vetrina: succede al Future Food District, dove ci sono la vodka allo scorpione e la blatta in scatola, i vermi del bambù e le cavallette e i grilli sottovuoto. Salveranno il pianeta dalla fame, dicono gli esperti, ma non fanno venire appetito. Meglio tornare ai sapori nostrani. Una chicca la riserva il cluster Cereali e Tuberi allo spazio di Varvello, azienda italiana del 1888. Le pizze sono invitanti ma se si indaga si scopre che sono anche buone: Integralbianco, usata anche per la pasta, è una farina integrale bianca fonte di fibre solubili che abbatte l’indice glicemico. Pizza o pasta sono un primo ideale per cominciare il menù di Expo: se ci sembra troppo tradizionale si possono gustare le varianti preparate in esclusiva a Expo, la pizza alla quinoa e al ginseng, per Bolivia e Corea.Per il secondo, si può scegliere carne o pesce. Nel primo caso il premio originalità va allo Zimbabwe. Dopo il croco burger, l’hamburger di coccodrillo diventato un piatto simbolo di Expo, il Paese africano ha lanciato il panino con la zebra: animali di allevamento, a prova di proteste animaliste. Prima di passare al pesce, ci si può rinfrescare con due bevande speciali: il latte di cavalla fermentato, servito al padiglione del Kazakistan, e la bevanda fredda allo zafferano, preparata in Afghanistan. Gusti diversi, la prima è frizzantina ma sconsigliata agli allergici al lattosio, la seconda preparata con la rosa, ha un allegro colore giallo. Tornando a una seconda portata di pesce, chi ama il rischio può andare in Giappone: qui la chicca è il sashimi di pesce palla esclusiva di Expo. I cuochi specializzati sono arrivati apposta per preparare il delicato pasto: nelle interiora ha sacche di veleno che se sfiorate con il coltello, contaminano la carne, che è la parte buona. Un milligrammo può uccidere una persona.Passato il momento del brivido culinario, arriva il dolce. Una specialità viene servita al padiglione del Qatar: si tratta del muffin al dattero. Questo frutto, tipico di tutti i Paesi arabi, è protagonista di una ricetta semplice dal risultato goloso: si prepara in 20 minuti con pochi ingredienti, uova, zucchero e farina. Gli chef lo presentano con una guarnizione di frutta che appaga anche l’occhio, oltre che il palato.

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