Politica

Governo nella “trappola” di Atlantia. Furia 5stelle: “Via la concessione”

Ancora scontri nel governo. La mossa di Atlantia che annuncia di bloccare 14,5 miliardi di investimenti su Autostrade per l’Italia, in risposta ai dubbi dell’esecutivo sulla concessione di garanzie statali su prestiti legati al decreto liquidità ha scatenato un terremoto nell’esecutivo. I 5 Stelle si infuriano e se la prendono con tutti, compresi gli alleati di governo (Pd e Iv) ritenuti, a torto o a ragione, più arrendevoli al pressing del gruppo autostradale. Il comunicato di Atlantia parla di “gravi danni” derivanti dalle incertezze sulla revoca e da due anni di braccio di ferro, sfociati nel downgrade del rating da parte delle agenzie internazionali che avrebbero così reso “particolarmente difficile l’accesso ai mercati finanziari”.

Nessun riferimento però, da parte di Atlantia, all’inchiesta che la Procura di Genova sta portando avanti non solo sul crollo del Morandi ma anche su tante altre situazioni anomale intorno alla vigilanza e alla manutenzione delle infrastrutture autostradali. Il calo di traffico dovuto al periodo di lockdown, secondo Atlantia, avrebbe già causato “una perdita di ricavi stimata in oltre 1 miliardo di euro per il solo 2020”. Da qui, la richiesta del gruppo di accedere ai prestiti garantiti previsti dal decreto Rilancio ma la presa di posizione del viceministro allo sviluppo economico Stefano Buffagni, che ha già rispedito al mittente la richiesta, ha scatenato la reazione stizzita di Atlantia: affermazioni “basate su valutazioni e criteri di natura ampiamente discrezionale e soggettiva – attacca Atlantia – Tutto ciò causa danni per Atlantia e le sue controllate per cui diventa impossibile per la società non valutare di intraprendere azioni a tutela dei propri interessi”.

Quanto basta per far saltare in aria il viceministro alle Infrastrutture, il pentastellato Giancarlo Cancelleri: “Aspi, quelli del crollo del ponte di Genova, che si sono macchiati delle 43 vittime, che non hanno neanche chiesto scusa, quelli lì dei Benetton, che ricattavano il Governo, se ne sono usciti con una novità – ha scritto su Facebook – Hanno detto: se non ci fate la garanzia dello Stato per avere un prestito anche noi di qualche miliardo di euro, non facciamo gli investimenti. Cioè il ricatto, la logica del ricatto”. Cancelleri, però, ne ha anche per la titolare del suo dicastero, la ministra Paola De Micheli: “Ha questo dossier dove ha fatto insieme con Aspi una sorta di trattativa. Non lo conosce nessuno questo dossier, non lo conosce né il M5s né altre forze di governo, né Conte. Lo ha dichiarato lei sui giornali. Ebbene che lo tirasse fuori, cominciamo a parlarne è inutile che ci giriamo intorno. Abbiamo solo perso tempo – conclude Cancelleri – Questa non è gente seria. Via la concessione, subito”.

Dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti intanto arrivano delle precisazioni. “Sul prestito che Aspi ha chiesto allo Stato, il Mit non è coinvolto”, evidenziando che “negli scorsi mesi e ancora adesso sono in corso opere di manutenzione ordinaria e straordinaria rese necessarie a seguito dei sopralluoghi da parte dei tecnici del Mit, e sono in corso di realizzazione, da oarte di Aspi, interventi sulla base di nuovi criteri di sicurezza stabiliti dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, nell’esclusivo interesse delle persone e per la loro sicurezza”. Fonti del ministero inoltre sottolineano che è stato “completato il dossier, come già annunciato nei giorni scorsi e in Parlamento dalla ministra, e lo ha inviato alla Presidenza del Consiglio per avviare una discussione e un confronto necessari prima della decisione che avverrà in consiglio dei ministri, come più volte sottolineato pubblicamente dalla De Micheli”.

Dal canto suo, fonti di Atlantia fanno sapere che “nessun ultimatum è stato espresso nei confronti dei decisori istituzionali. Atlantia e ASPI dal mese di gennaio 2020 hanno inviato 9 lettere a tutti gli attori istituzionali coinvolti, non ricevendo alcuna formale risposta su nessuno dei punti salienti evidenziati o delle proposte formulate”. E ancora. “Atlantia ha atteso e attende che vengano prese delle decisioni in merito alle proposte inviate formalmente, anche relativamente alla vicenda della Concessione in campo da quasi due anni, così da consentire lo sblocco degli investimenti programmati per un profondo ammodernamento del sistema autostradale gestito”, sottolineano sempre fonti vicino al gruppo autostradale.

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