E’ una guerra continua quella che anima il Partito Democratico in Sicilia. Questa volta – e non è la prima – a mettere benzina sul fuoco pensa il governatore Crocetta, tesserato Pd e leader del Megafono. “Risulta difficile capire come si fa a rilanciare il Megafono se, al tempo stesso, si vuole sciogliere il gruppo parlamentare”, chiosa il segretario regionale del partito di Renzi, Fausto Raciti, commentando la dichiarazione di Rosario Crocetta che ha annunciato, fra l’altro, l’adesione dei parlamentari regionali del Megafono al gruppo Pd all’Ars. “La decisione di Crocetta di far confluire i deputati del Megafono nel gruppo Pd – prosegue Raciti – somiglia semmai al gioco delle tre carte”. In altre parole, “una mossa, ideata dai soliti noti e dettata dalle evidenti difficoltà del governo regionale, per tentare di condizionare la linea politica del nostro partito all’Ars”. Quindi, il civatiano invita al governatore “di occuparsi meno di giochini trasformistici, partite di risiko in Assemblea e incontri con gli uomini di Berlusconi e più, se ne è capace, della Sicilia”.
Altra musica suona il capogruppo Pd all’Ars, Baldo Gucciardi. “La scelta del Megafono di aderire al progetto del Partito democratico è coerente con le valutazioni più volte unanimemente espresse negli organismi del partito stesso. L’auspicio è che questa scelta contribuisca a rafforzare l’unità interna del Partito democratico superando, con l’impegno di tutti, ogni incomprensione e divisione, nonché contribuisca in modo decisivo alla coesione della coalizione di governo ed al rilancio programmatico che serve alla Sicilia”. Infine, c’è l’ironia nei confronti di Crocetta del Democratico, Antonello Cracolici: “Annuncia l’adesione al Pd dei deputati del Megafono. E se i deputati del Pd passano invece al gruppo del Megafono?”.