Papa Francesco di nuovo a Casa Santa Marta: 40 giorni dopo, un rientro pieno di forza e speranza

Papa Francesco

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Dopo quasi quarant’anni di attesa, ecco la notizia che i fedeli e il mondo intero aspettavano: Papa Francesco tornerà domani al Vaticano, a Casa Santa Marta, dopo quasi 40 giorni di ricovero all’Ospedale Gemelli di Roma. Il Pontefice, che ha affrontato due episodi di pericolo di vita a causa di una polmonite bilaterale e di infezioni polimicrobiche, è ora in condizioni stabili, pur continuando a seguire un rigido programma di recupero.

Un percorso di guarigione difficile, ma vittorioso

Il Santo Padre è stato ricoverato il 5 novembre scorso per un’infezione polimicrobica, che ha portato a una grave polmonite bilaterale. Le condizioni di Francesco sono state critiche più volte durante il ricovero, ma grazie alle cure intensive, tra cui la somministrazione di ossigeno ad alti flussi e terapie farmacologiche mirate, il suo stato di salute è migliorato gradualmente. Nonostante ciò, il Papa non è completamente guarito e dovrà proseguire il recupero per superare altre infezioni.

Durante un briefing con la stampa, il capo dell’equipe medica Luigi Alfieri e Luigi Carbone, referente medico di Casa Santa Marta, hanno spiegato che il Papa non ha contratto il COVID-19 e non soffre di diabete. Tuttavia, ha dovuto affrontare lievi squilibri glicemici, comuni in casi di infezioni così gravi. “Il Santo Padre ha dimostrato una grande forza di volontà e resilienza” ha dichiarato Alfieri. “È sempre stato vigile e orientato, e questo ci ha dato fiducia”.

Un gesto simbolico: il saluto dal balcone del Gemelli

Domani, al termine dell’Angelus che verrà distribuito in forma scritta, Papa Francesco si affaccerà da un balcone del Policlinico Agostino Gemelli di Roma per salutare i fedeli radunati sotto le finestre della palazzina dove è in cura. Questo evento, annunciato dalla Sala Stampa Vaticana, ha acceso un’ondata di emozione tra i pellegrini e i cittadini riuniti nei pressi dell’ospedale. Vatican Media sarà presente per documentare l’evento con riprese video e immagini che saranno trasmesse in tutto il mondo. “Sono felice che si stia riprendendo,” dice Paola Camicia, una donna che ogni giorno si reca davanti all’ospedale per pregare.

“Anche solamente vederlo è una bella cosa per me”. “È fantastico che possa uscire, perché ancora abbiamo bisogno delle sue parole. La mattina vengo qui e saluto il Papa che è lassù” dice Ilka Carpio, originaria del Venezuela e residente in Toscana. “Ci sono state tante voci che lo davano per deceduto, ma noi lo vogliamo vivo per tutta la comunità religiosa” sottolinea Daniela Velardi, giunta da Catanzaro. “Le nostre preghiere fanno miracoli, sicuramente anche il lavoro dei medici, ma la preghiera è miracolosa e tutto il mondo sta pregando per il nostro Papa Francesco perché è uno di noi” aggiunge Daniela Grossi, proveniente da Terracina.

Un messaggio di gratitudine e speranza

Nonostante le limitazioni fisiche, Papa Francesco ha voluto inviare un messaggio ai fedeli in occasione del Pellegrinaggio giubilare delle Diocesi di Napoli e altre regioni. “In questi giorni ho sentito tanto il sostegno di questa vostra vicinanza, soprattutto attraverso le preghiere con cui mi avete accompagnato,” scrive Bergoglio nel testo letto dall’Arcivescovo di Napoli, cardinale Domenico Battaglia, durante la Messa in Piazza San Pietro. “Vi benedico e prego per voi. E vi raccomando: continuate a pregare per me. Grazie” conclude il Pontefice, rafforzando il legame spirituale con i suoi fedeli.

Continua a guidare la Chiesa

Nonostante la sua convalescenza, Papa Francesco continua a guidare la Chiesa con decisioni importanti. Nelle ultime ore, il Bollettino vaticano ha annunciato due nomine significative: Monsignor Bernardito C. Auza è stato nominato Nunzio Apostolico presso l’Unione Europea, mentre il Paraguay ha visto l’erezione della nuova Diocesi di Caazapá, affidata al primo vescovo Marcelo Benítez Martínez.

Un momento storico di resilienza e speranza

L’apparizione di domenica rappresenta molto più di un semplice momento di saluto. È un segnale di resilienza, un ponte tra il Santo Padre e la comunità globale che lo sostiene con preghiere e affetto. Per i fedeli, sarà un’occasione per rinnovare la loro devozione e sentirsi più vicini al leader spirituale che, nonostante le difficoltà, continua a ispirare milioni di persone.

Domani, quando Papa Francesco si affaccerà dal balcone del Gemelli, il suo sorriso e la sua benedizione saranno un dono prezioso per chi lo attende con ansia. Un momento storico che rimarrà impresso nella memoria collettiva.