Il parlamento prepara ritorno dell’educazione civica come materia a tutti gli effetti

SCUOLA L’insegnamento fu voluto da Aldo Moro nel 1958 ma poi negli anni di fatto dimenticato dai programmi scolastici

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Un ritorno al passato per costruire il futuro dei giovani cittadini. Il punto di partenza è la scuola: tra un’ora di italiano ed una di matematica deve tornare a trovare posto l’educazione civica, voluta da Aldo Moro nel 1958 ma poi negli anni di fatto dimenticata dai programmi scolastici. A proporre un ritorno in grande stile di questa materia sui banchi di scuola è Pino Pisicchio, presidente del gruppo Misto alla Camera. La frantumazione dei grandi soggetti collettivi, dai partiti, ai sindacati, ai grandi momenti associativi, insieme alla pervasività dei nuovi media e delle tecnologie digitali, rendono più urgente, sottolinea Pisicchio, “un impegno formativo nei confronti delle nuove generazioni, capace di riempire di senso la dimensione moderna della cittadinanza, declinata nei diversi livelli che vanno dal comune all’Europa e nell’interazione con l’altro”.

L’educazione civica, intesa come insegnamento del rispetto e della tolleranza, delle regole basilari della convivenza civile nel quadro delle regole della Carta costituzionale, assume un’importanza decisiva nella formazione dei ‘giovani cittadini’, sottolinea Pisicchio. E se nel corso dei decenni l’educazione civica è stata spesso una ‘quasi materia’, ora deve diventare materia scolastica a tutti gli effetti, come la matematica o la lingua straniera, prevedendo almeno dieci ore al mese di insegnamento.