Niente avventure “confuse” e “senza prospettive”, dice a Matteo Renzi; ma serve anche un “rilancio” dell’azione di governo, a partire dalla stesura del Recovery plan, dice a Giuseppe Conte. Il giorno dopo lo show del fondatore di Italia Viva, Nicola Zingaretti prova a disegnare la linea del Pd, stretto tra il sostegno al governo in carica e la necessità di un cambio di passo. L’incontro del Pd in video conferenza con Gualtieri e Amendola si conclude con una nota del segretario il cui messaggio principale è lo stop ai tentativi di Renzi. “Atteggiamenti e azioni che rischiano di degenerare in avventure politiche confuse, e in percorsi senza prospettive”, è il giudizio con cui Zingaretti bolla il movimentismo dell’ex premier.
Ma subito dopo il segretario Dem si rivolge a Conte, al quale chiede “con grande nettezza, tanto più ora, un rilancio dell’azione di Governo”. Che nell’immediato si deve tradurre in un cronoprogramma preciso per il NextGenUe, e in regole per la sua attuazione. Insomma “spendere bene”, sollecita Zingaretti raccogliendo l’allarmae di Paolo Gentiloni. E ricordando che “sin dal primo giorno abbiamo ribadito che il nostro contributo nell’esecutivo è legato esclusivamente all’obiettivo di cambiare e migliorare il Paese”. Solo il prodromo delle critiche all’impianto attuale del Recovery plan, contenute nel documento di 10 pagine consegnato dai Dem al governo e fatto circolare poco dopo.
Per il Pd il Recovery plan deve puntare a una “maggiore discontinuità”, bisogna rendere “esplicite le intenzioni riformatrici” dei progetti per evitare il rischio di un piano “frammentario e talvolta contraddittorio”. E poi si chiede che gli investimenti del ‘Recovery plan’ puntino a “rafforzare i ‘campioni nazionali’ in settori strategici”; che gli investimenti su turismo e agricoltura siano più consistenti; e anche che sia “meglio chiarito lo scopo della struttura indicata della cyber security, in particolar modo il modo in cui si relaziona e si integra con gli strumenti già oggi finalizzati alla tutela della sicurezza nazionale”.
Insomma, la difesa del governo Conte II non può essere scambiata con la difesa d’ufficio del lavoro fin qui fatto. Serve appunto un “rilancio” e maggiore chiarezza di obiettivi, per il Pd. E Renzi ne approfitta per un post: “Venti giorni fa eravamo i soli a porre dubbi su metodo e merito del Recovery Plan. Oggi tutte le forze della coalizione avanzano proposte alternative e chiedono correttivi. Diciamo che grazie al lavoro di Italia Viva almeno anche gli altri si sono ricordati di leggerlo”. Domani intorno alle 14 sarà la volta della delegazione di Iv, di incontrare Gualtieri e Amendola: a loro consegneranno i 61 punti anticipati ieri da Renzi. Prima però, alle 9,30, toccherà alla delegazione di LeU.