Il Piano Mattei fa i primi passi, Meloni: da Italia 3 miliardi ad Africa per il clima

Il Piano Mattei fa i primi passi, Meloni: da Italia 3 miliardi ad Africa per il clima
Giorgia Meloni
9 settembre 2023

Il premier Giorgia Meloni da Nuova Delhi rilancia il Piano Mattei. “L`Italia destinerà all’Africa oltre il 70% suo Fondo Italiano per il clima. Questo significa 3 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, equamente destinati a iniziative di mitigazione e adattamento”. L’annuncio viene fatto nel corso del G20 che si sta svolgendo in India. Il presidente del Consiglio ha ricordato che si tratta di “un impegno che rientra nel ‘Processo di Roma’ avviato con la Conferenza su migrazione e sviluppo, che l`Italia ha riunito a luglio e che ambisce a costruire un nuovo modello di relazioni internazionali su base paritaria, per creare sviluppo, ma anche favorire percorsi di migrazione legale e combattere le potenti reti criminali di trafficanti dell’immigrazione illegale, che sfruttano la disperazione per arricchirsi”.

 

A ottobre il Forum Italia-Africa

 

Il lancio del Piano Mattei sarebbe slittato a ottobre, periodo in cui si svolgerà a Roma il Forum Italia-Africa, Summit intergovernativo che si svolge ogni due anni. Secondo quanto dichiarato poco tempo fa da Meloni questa “potrebbe essere l’occasione giusta per presentare definitivamente in nostro Piano Mattei. Intanto ci stiamo lavorando in cooperazione con i Paesi africani perché non puoi pretendere di sapere quali siano le soluzioni migliori. Ottobre è l’occasione per arrivare alla presentazione definitiva del Piano”. Il governo, tuttavia, ha già tracciato i primi passi per raggiungere l’obiettivo. Basti pensare agli accordi siglati con Algeria e Libia rientrano specificatamente nella cosiddetta “formula Mattei per l’Africa”, una promessa contenuta nel programma elettorale di Fratelli d’Italia per le elezioni politiche del 2022.

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Il Piano Mattei

 

Il nome di questa iniziativa riprende quello di Enrico Mattei, ex presidente dell’Eni morto in un incidente aereo nel 1962 e considerato uno dei più importanti dirigenti d’azienda italiani nel settore energetico. Anche la visita in Italia della delegazione angolana di maggio scorso è stata comunicata come un ulteriore step del piano, che sarebbe basato su un “modello di cooperazione non predatorio in cui entrambi i partner devono poter crescere e migliorare creando catene di valore e aiutando le nazioni africane a vivere meglio delle risorse che hanno a loro disposizione”. Secondo quanto dichiarato in diverse occasioni il Piano prevederebbe di arrivare entro due anni al totale sganciamento dal gas russo, per poi crescere progressivamente come hub di distribuzione di energia dal Nord Africa al cuore dell’Unione europea. Non c’è certo solo l’energia, nel Piano. L’altro tema consistente, per dirne una, è la gestione dei flussi migratori che ha riguardato accordi distinti ma paralleli.

 

Il ruolo dell’Italia

 

“L’Italia aspira a diventare un ponte tra Europa e Africa per promuovere partenariati reciprocamente vantaggiosi, rifiutando un approccio assertivo o paternalistico, per sostenere la sicurezza energetica delle Nazioni africane e mediterranee e rafforzare le esportazioni di energia verde – ha aggiunto da Nuova Delhi Meloni -. L’Africa è un continente estremamente ricco di risorse. Ciononostante risulta un continente povero, anche perché, nel corso della storia, gli interventi delle nazioni straniere nel continente non sono sempre rispettosi dei bisogni delle realtà locali. Vogliamo cambiare approccio – ha rivelato -. Il Governo italiano sta lavorando per dare vita ad un ampio Piano di cooperazione e sviluppo che porta il nome di un grande italiano, Enrico Mattei, fondatore di Eni. La sua ‘formula’ ebbe successo perché seppe coniugare l`esigenza di una nazione come l`Italia di rendere sostenibile la sua crescita con quelle degli Stati partner di conoscere una stagione di sviluppo e progresso. Oggi la storia ci pone davanti le stesse esigenze”.

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