Affascinati da un sapere antico e uno stile che è identificativo, anche i giovani restano letteralmente sorpresi dalla sapienza delle ricamatrici che nei laboratori realizzati in questi giorni all’interno del museo del ricamo di Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, danno sfoggio della propria dote artistica esaltando il “Punto Chiaramonte”, cioè l’originale punto ricamo che è stato recuperato dal passato, tramandato di generazione in generazione e che è al centro della quasi omonima manifestazione “Punto (a) Chiaramonte” con cui il Comune montano sta cercando di rilanciare l’attenzione.
Lo scorso fine settimana si è svolta l’esposizione di sfilati di fine ‘800 e ‘900 impreziositi da questo particolare ricamo. Ospitata all’interno dei suggestivi locali del Circolo dei Cavalieri, l’esposizione ha messo in mostra pezzi pregiati provenienti da collezioni private. Da lunedì a oggi, invece, laboratori di ricamo all’interno del museo con il coinvolgimento delle scolaresche della città. Domande, curiosità ma anche aneddoti hanno condito la visita dei giovani durante i laboratori con qualcuno che ha anche fatto delle prove pratiche, sempre sotto la supervisione delle attente ricamatrici che a Chiaramonte fanno parte di gruppi e associazioni.
Alcuni giovani hanno manifestato l’interesse a seguire eventuali corsi di ricamo qualora fossero attivati anche attraverso una specifica scuola dei mestieri. Il “Punto Chiaramonte” viene realizzato utilizzando telati e reticolati intrecciati con più fili di lino e cotone per creare figure simili al chicco da caffè, da sistemare a croce o a rettangolo. Il progetto predisposto dall’Amministrazione comunale e finanziato dalla Regione Siciliana proseguirà questo giovedì 22 dicembre alle ore 19 con una tavola rotonda in programma alla Sala Sciascia dove saranno esposti i lavori realizzati nelle giornate precedenti.
Interverranno il sindaco Mario Cutello, il vicesindaco Elga Alescio, alcuni giornalisti di importanti testate giornalistiche nazionali e di settore e lo stilista siciliano Fabrizio Minardo. Scoperto nel 1999 da una ricamatrice, il “Punto Chiaramonte” è dunque pronto a trasferirsi dai centrini, dai centrotavola o dalle lenzuola, ai capi di alta moda, con l’obiettivo dunque di dare continuità alla sua stessa storia ma anche una redditività alle ricamatrici chiaramontane, artigiane di un sapere antico. Il progetto è stato finanziato dalla Regione Siciliana ed è stato sviluppato con il supporto di Logos.