Il razzo Vega pronto a riportare l’Italia in orbita

17 giugno 2020

La base di lancio europea di Kourou in Guyana Francese riapre dopo il lockdown per la pandemia di Covid-19 all’insegna del Made in Italy; il primo razzo a partire per lo Spazio alle 3.51 (ora italiana) del 19 giugno 2020, infatti, sarà il lanciatore dell’Esa (Agenzia Spaziale Europea) “Vega”, costruito in Italia dall’Avio di Colleferro, alle porte di Roma. La missione VV16 del Vega segna anche l’esordio del sistema di distribuzione di satelliti dell’ESA, Small Spacecraft Mission Service (SSMS), un dispenser che consentirà di mettere in orbita 53 tra nano, micro e minisatelliti (tra 1 e 400 kg) a beneficio di 21 clienti di 13 Paesi, realizzato grazie alla collaborazione tra società italiane e della Repubblica Ceca che vede l’Italia come capofila.

L’Italia, grazie all’Agenzia Spaziale Italiana porterà in orbita il cubesat DIDO-3 con un laboratorio per esperimenti in microgravità a controllo remoto, frutto di un accordo internazionale tra l’Asi, l’Agenzia Spaziale Israeliana (ISA), il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI) e il Ministero della Scienza e Tecnologia (MOST). Quattro gli esperimenti congiunti italo-israeliani nei settori della ricerca biologica e farmacologica – controllati da terra attraverso un’applicazione mobile – che vedono, per la parte italiana, il coinvolgimento dell’Università Federico II di Napoli, dell’Università di Roma 3, dell’Università di Roma Tor Vergata e dell’Università di Bologna. Tra gli altri satelliti messi in orbita anche un altro italiano: ION CubeSat Carrier (In Orbit NOW) della D-Orbit; un vero e proprio satellite di 150 kg che ha la funzione di trasportare altri cubesats.

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