Il Regno: su successore Napolitano è prova decisiva per Renzi

di Enzo Marino

Renzi è alla “prova decisiva” e con l’elezione del nuovo presidente della Repubblica può dimostrare di essere non un semplice “rottamatore” ma un “uomo di Stato e di governo che sa ridare fiducia agli italiani”. Per il successore di Napolitano deve scegliere “un solo nome” e “nonostante i veti” che potranno arrivare dall’esterno e dall’interno del suo partito, deve portarlo “fino in fondo in Parlamento”. Così ha scritto il direttore de “Il Regno”, Gianfranco Brunelli, nel suo ultimo editoriale dove ha evidenziato la crisi profonda in cui versa l’Italia.  L’attuale presidente del Consiglio, secondo Brunelli, è ancora un “caso dubbio”, infatti “può essere l’avvio di una fase nuova, rifondativa, necessaria al paese”, oppure “l’estremo epigono di un fallimento”. Il suo è un “compito immane” che comunque non può immaginare di svolgere da solo. In questo senso, come spiega la rivista del Centro dehoniano di Bologna, la nuova elezione del presidente della Repubblica corrisponde a un appuntamento decisivo.

“Immaginare l’elezione di un presidente come parte di un patto politico temporaneo, come il ‘patto del Nazareno’, o all’opposto come occasione per ridimensionare quel patto con il concorso di pezzi della sinistra, o ancora, come passaggio attraverso il quale zittire la minoranza interna al proprio partito, in tutti questi casi significherebbe non solo ricadere nello schema fallimentare sperimentato dall’allora segretario del Partito democratico, Bersani, ma soprattutto non cogliere la sfida che ci sta di fronte e che nell’elezione del nuovo presidente assume un significato simbolico, da rito collettivo”.

Renzi ha quindi l’occasione per dimostrare una sua diversa caratura. “Non solo l’abile politico che ha dimostrato di essere, o il giovane ‘rottamatore’ di una classe politica decotta – ha proseguito Brunelli nel suo editoriale -, ma l’uomo di stato e di governo che sa ridare fiducia all’Italia perché sa ridare fiducia agli italiani”. Il paese, infatti, mai come in questo momento “ha bisogno di un presidente di caratura internazionale, là dove Renzi si è dimostrato particolarmente debole e improvvisato”; ha bisogno di “un presidente di garanzia, che, proprio perché forte della propria parzialità, possa chiudere ‘le guerre civili’ di questi venticinque anni”.

L’Italia, si legge ancora su “Il Regno”, ha bisogno di un presidente “che ridia spessore e credibilità al linguaggio della politica per ritessere la trama dei valori collettivi. Il presidente Renzi ha la responsabilità principale di questo passaggio decisivo. Scelga un metodo che rifletta con trasparenza questa responsabilità. Scelga un solo nome, fin dall’inizio, nonostante i veti possibili, e lo porti fino in fondo in Parlamento. Qui sta la responsabilità e la forza del suo partito e del suo Governo. Qui sta la responsabilità e la forza di un leader”.

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