“Il ritratto del Duca”, nei cinema dal 3 marzo, racconta in modo lieve e divertente la vera storia di Kempton Bunton, l’uomo che nel 1961 rubò un dipinto di Goya alla National Gallery di Londra. Dopo il furto, l’unico nella storia del museo, quel singolare e brillante sognatore di 60 anni inviò una richiesta di riscatto scrivendo che avrebbe restituito il quadro solo se il governo inglese avesse stanziato più fondi per la cura degli anziani. Una storia rimasta più o meno sconosciuta per 50 anni, e il regista di “Notting Hill” Roger Michell per portarla sullo schermo ha scelto due straordinari attori come Jim Broadbent e Helen Mirren, che interpretano il protagonista e sua moglie.
Michell spiega: “Kempton Bunton è un birbante, non è certo un eroe. Lo vediamo rubare fiori per metterli sulla tomba di sua figlia. Non è certo Nelson Mandela, ma proprio per le mascalzonate che fa è anche affascinante. Ha una fiducia, un’energia. E’ uno di quegli eterni attivisti, e abbiamo bisogno ovunque di persone così. La sua filosofia spiega il senso di connessione: siamo tutti responsabili degli altri, legati agli altri. Credo che in un momento come questo abbia un significato speciale”.
Prima di quel furto Kempton aveva già intrapreso una lunga campagna allo scopo di far ricevere il segnale televisivo gratuitamente ai pensionati. In realtà si trattava di un brav’uomo, un po’ spostato, che voleva a suo modo cambiare il mondo e salvare il proprio matrimonio: “E’ impossibile non innamorarsi di lui, in particolare grazie alla performance di Jim, che è divertente, vincente, folle, eccessiva, sensibile, vera. Una interpretazione veramente meravigliosa”. Lo stesso Broadbent dice: “Il mio personaggio in qualche modo era un classico clown, ha ottime intenzioni è molto onesto, ma è anche un po’ pazzo. E’ un personaggio interessante e complicato, è un ruolo da commedia ma anche abbastanza serio. Ha un equilibrio perfetto, secondo me”.