Il tribunale distrettuale di Ostankino ha multato Marina Ovsyannikova, una dipendente del Primo Canale russo per 30.000 rubli (oggi l’equivalente di 250 euro) per essere entrata nell’inquadratura del principale telegiornale nazionale con un cartellone contro la guerra.È stata dichiarata colpevole di aver organizzato un’azione pubblica non coordinata. “Non si tratta della sua azione contro la guerra, ma del suo videomessaggio, in cui ha chiesto di protestare contro la guerra” scrive Meduza. Dopo l’udienza, Ovsyannikova ha detto ai giornalisti di essere esausta, di essere stata interrogata per più di 14 ore, di non aver avuto il permesso di parlare con i suoi parenti e di non aver ricevuto assistenza legale durante l’interrogatorio. Ha detto – questa volta sì con accanto il suo legale – che aveva bisogno di riposare prima di commentare ulteriormente.
LA NUOVA LEGGE La sua protesta aveva suscitato il timore tra i suoi simpatizzanti che potesse essere perseguita in base alla nuova legislazione che prevede una pena detentiva fino a 15 anni. In realtà a carico di Ovsyannikova sono ancora in corso accertamenti in base al nuovo articolo del Codice penale russo sulla “diffusione pubblica di informazioni consapevolmente false” sull’esercito russo, precisa Meduza.
L’APPELLO DELL’ONU Ravina Shamdasani, portavoce delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha detto che le autorità russe dovrebbero garantire che la donna “non subisca rappresaglie per aver esercitato il suo diritto alla libertà di espressione”.
LA POSIZIONE DEL CREMLINO Oggi il Cremlino ha affermato che le azioni della donna, che ieri sera ha interrotto un notiziario in diretta sulla TV di stato russa Primo Canale per denunciare la guerra in Ucraina, sono un atto di “teppismo” soprattutto perché la trasmissione in diretta di qualsiasi canale televisivo è “una dimensione speciale, dove c’è una responsabilità speciale, soprattutto per chi ci lavora”.
IL CAOS DOPO L’EVENTO Ovsyannikova è rimasta non contattabile per oltre 12 ore, secondo il suo avvocato. Era, secondo il sito di opposizione Meduza, trattenuta negli studi tv russi, mentre fuori era uno sciamare di automobili della polizia attorno al centro televisivo di Ostankino, nella parte nord-orientale di Mosca. Caos, mentre facevano il giro del mondo le immagini dove lei, (ormai ex) redattrice del Primo Canale Tv russo mostra un cartellone contro la guerra in onda durante il notiziario Vremya, proprio dietro la conduttrice del telegiornale della sera, la presentatrice Ekaterina Andreeva.
IL TELEGIORNALE EREDITATO DALL’URSS Vremya è “il telegiornale” per i russi dal 1968, quando iniziò ad andare in onda, trasmesso in bianco e nero dalla televisione sovietica. E da allora è sempre sinonimo di informazione di stato. Quindi è davvero un evento il fatto che ieri sia apparso un cartellone sorretto da Marina che recitava: “NO WAR. Fermate la guerra. Non credete alla propaganda. Qui vi mentono. Russi contro la guerra”. Un atto di coraggio, davvero impensabile sino a due giorni fa, nel telegiornale della sera condotto dal solito volto, calmo e rassicurante della Andreeva che non si scompone neppure in questo caso, mentre dalla regia si stacca immediatamente dallo studio per mandare un servizio.
LA SCOMODA POSIZIONE DEL PREMIO NOBEL Evidentemente persino il direttore di Novaya Gazeta, Dmitry Muratov, insignito del Premio Nobel per la pace, ha dovuto oscurare l’appello contro la guerra dalla foto dell’evento pubblicata. È rimasto solo “non credere alla propaganda”, ironia della censura si potrebbe dire. Mentre il Primo Canale ha avviato un’indagine interna, dopo l’accaduto.
ZELENSKY “Sono personalmente grato, alla ragazza che è entrata in studio con un poster contro la guerra”, ha detto il presidente ucraino Vladimir Zelensky.
LA CONDUTTRICE IMMOBILE Ci si chiede: come ha fatto Andreeva in tutto questo a rimanere immobile? Lei stessa ha commentato postando un video su Instagram (bloccato in Russia): “Ve l’ho detto: “fermi come una roccia. Qualunque cosa accada, stai fermo come una roccia”. Da dove ottengo tale resistenza? Ne avevo bisogno oggi. Dallo yoga, dal taijiquan, dal cuore. Come una roccia”. Primo caso di roccia con cuore.