Daniel Oren, sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo, dirige “Il trovatore” di Giuseppe Verdi, in forma di concerto, domenica 18 e martedì 20 luglio alle 21.15 al Teatro di Verdura. Grandissimi interpreti nei ruoli principali: Angela Meade, Carlo Ventre, Violeta Urmana e Artur Rucinski. Secondo titolo operistico della stagione estiva del Teatro Massimo va in scena al Teatro di Verdura, “Il trovatore”, dramma in quattro parti di Giuseppe Verdi su un libretto che SalvatoreCammarano trasse dalla tragedia El trovador dello spagnolo Antonio García Gutiérrez.
Dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo Daniel Oren, direttore amatissimo dal pubblico palermitano, che si avvale di uno straordinario cast internazionale. Protagonista femminile la diva americana Angela Meade, che a marzo di quest’anno è stata interprete magnetica del Gala lirico offerto al pubblico in streaming dal Teatro Massimo: sarà finalmente possibile ascoltarla in uno dei più grandi ruoli del repertorio verdiano. Accanto a lei, nel ruolo del titolo, un altro beniamino del pubblico palermitano, Carlos Ventre, che con Pagliacci nel 2019 aveva ottenuto un grandissimo successo personale. Azucena, sarà Violeta Urmana, interprete di riferimento della parte, e il conte di Luna sarà interpretato da Artur Rucinski.
Completano il cast il basso Sava Vemic nel ruolo di Ferrando, il mezzosoprano Carlotta Vichi in quello di Ines, il tenore Blagoj Nacoski come Ruiz, Federico Cucinotta (un vecchio zingaro) e Pietro Luppina (un messo). Le luci sono di Giuseppe Di Iorio, Maestro del Coro Ciro Visco. Il capolavoro verdiano, rappresentato per la prima volta al Teatro Apollo di Roma nel 1853 e consacrato come seconda opera della cosiddetta “trilogia popolare” (con Rigoletto e Traviata), incarna il modello esemplare dell’opera italiana di metà Ottocento. La trama complessa, considerata già nell’Ottocento materiale da parodiare, vede come protagonisti dell’intreccio zingari, fantasmi, streghe bruciate sul rogo, bambini rubati dalla culla e bruciati per errore, soldati, monaci e suore.
La vicenda è ambientata in Spagna nel 1400 e ruota intorno alla rivalità per l’amore della giovane Leonora fra il trovatore Manrico e il Conte di Luna che nel dramma si fronteggiano fino alla morte, senza sapere di essere fratelli e alla vendetta della zingara Azucena. Alle vicende amorose Verdi intreccia le tematiche a lui care del rapporto familiare, dei valori morali, del conflitto etico e politico. A tutto questo si aggiungono la musica sublime e la poesia del libretto che fanno de Il trovatore uno dei massimi capolavori di Giuseppe Verdi.