Il vecchio mondo del pallone di nuovo alla sbarra: Blatter e Platini tornano in tribunale

Sepp Blatter e Michel Platini

Sepp Blatter e Michel Platini

Sepp Blatter e Michel Platini, due figure che hanno dominato il calcio mondiale per anni, sono tornati sotto i riflettori della giustizia svizzera. L’ex presidente della FIFA, che il 10 marzo compirà 89 anni, e l’ex numero uno della UEFA, oggi 69enne, si trovano nuovamente in tribunale per affrontare un nuovo capitolo delle accuse di frode che hanno segnato la loro caduta dalle vette del potere sportivo. A Muttenz, vicino a Basilea, una corte d’appello speciale è chiamata a pronunciarsi sulla richiesta dell’Ufficio del Procuratore Generale svizzero (OAG) di riaprire il procedimento contro i due.

Blatter, con il piglio combattivo che lo ha sempre caratterizzato, non ha nascosto la sua determinazione. “Sto solo difendendo il mio caso, e naturalmente anche quello di Michel. Non abbiamo fatto niente di sbagliato, niente, niente! Sarà difficile dimostrare che abbiamo fatto qualcosa di scorretto”, ha dichiarato all’arrivo in aula.

Già in mattinata, l’ex capo della FIFA aveva scherzato con i cronisti: “Oggi sono in attacco”, mostrando un’energia che contrasta con la sua età avanzata.
Dal canto suo, Michel Platini, leggenda del calcio francese e un tempo erede designato di Blatter, ha ribadito la sua versione dei fatti con fermezza: “L’appello pone le stesse domande che avevamo in prima istanza, quando siamo stati completamente scagionati. È un pagamento arretrato, tutto qui, non c’è nient’altro. Non c’è corruzione, nessuna truffa, non c’è niente di niente. Ma ci sono alcuni che pensano il contrario, quindi cercano di dimostrarlo, e noi cerchiamo di dimostrare il contrario”.

Il caso ruota attorno a un pagamento di 2 milioni di franchi svizzeri che Blatter autorizzò a favore di Platini nel 2011, ufficialmente come compenso per consulenze svolte anni prima. Un’operazione che, secondo l’accusa, nasconderebbe una gestione opaca e illecita, mentre per i due protagonisti si tratterebbe di una semplice transazione legittima. La prima sentenza, che li aveva assolti, non ha chiuso la vicenda: l’OAG insiste per un riesame, deciso a fare luce su uno dei capitoli più controversi della storia recente del calcio.

In aula, tra schermaglie legali e ricordi di un’epoca in cui il pallone era il loro regno, Blatter e Platini si giocano molto più di una partita. Per loro, è una questione di onore; per la giustizia svizzera, un test sulla credibilità delle istituzioni sportive internazionali. La palla, ora, è di nuovo in campo: quello della corte d’appello.