Illustrazione o arte? Quello che conta è la forza del lavoro

3 maggio 2017

L’illustrazione, da qualche tempo, gode di sempre maggiore credito e attenzione presso il grande pubblico e il lavoro degli illustratori viene ormai considerato pari a quello degli artisti. Ne abbiamo parlato, in occasione della loro presenza a un workshop a Mimaster Illustrazione a Milano, con tre big della scena newyorkese. Il primo è l’illustratore Christoph Niemann. “Non c’è mai stata differenza tra illustrazione e arte – ci ha detto – è una distinzione artificiale, ma penso che soprattutto attraverso i social media le persone hanno capito quanta forza le immagini possono avere sul pubblico, a livello culturale, emozionale o politico. Questo è il punto, qui c’è un grande potere, che poi la gente parli di arte oppure di illustrazione è secondario”. Interessante anche l’analisi di Matt Dorfmann, art director della New York Times Book Review. “Se dobbiamo trovare una differenza tra arte e illustrazione, è che quest’ultima è un’arte per uno spettatore ignaro. Io non leggo un quotidiano perché vado in cerca di arte, lo faccio per capire cosa sta succedendo nell’universo. Ma una illustrazione può idealmente coinvolgermi di più e rendermi più curioso. Io credo sia qualcosa che deve attrarre”. Con l’illustratore e creative director del New Yorker, Nicholas Blechman, abbiamo invece parlato del rapporto tra l’illustrazione e la letteratura.”Io invito sempre i miei studenti – ci ha risposto – a leggere il più possibile e a conoscere la letteratura. Io non ho mai frequentato una scuola d’arte, ho avuto un’educazione umanistica e credo che questo sia stato il modo migliore di diventare un illustratore, avendo una comprensione più vasta del mondo. Il New Yorker è una rivista completamente dedicata alle parole e noi ci aspettiamo che i nostri illustratori siano appassionati dei testi, in modo da fare un grande lavoro”.

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