La riunione congiunta del Consiglio Esteri e del Consiglio Affari interni dell’Ue, convocata oggi a Lussemburgo per discutere dell’emergenza migranti dopo l’ennesima strage nel Mediterraneo, ha approvato un piano in 10 punti per le azioni immediate da intraprendere, che era stato presentato dal commissario europeo all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos (foto) e dall’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune, Federica Mogherini, e che sarà discusso anche dal vertice straordinario dei capi di Stato e di governo, che si riunirà giovedì prossimo a Bruxelles. Fra i 10 punti, i più importanti sono il rafforzamento finanziario e in temini di personale e mezzi delle operazioni congiunte nel Mediterraneo Triton e Poseidon, dell’Agenzia Frontex per la sorveglianza delle frontiere esterne, con un’estensione del loro raggio d’azione; uno “sforzo sistematico per confiscare e distruggere i natanti usati dai trafficanti” in Libia, attraverso un’azione con mandato Onu sul modello della missione militare Atalanta che l’Ue ha compiuto con successo in funzione antipirateria al largo del Corno d’Africa; un maggiore e regolare coordinamento fra le agenzie dell’Ue Europol, Frontex, Eurojust (cooperazione giudiziaria) ed Easo (Agenzia dell’asilo) per raccogliere informazioni sui trafficanti e facilitare le inchieste a loro carico; l’invio di squadre dell’Easo in Italia e in Grecia per aiutare le autorità nazionali a completare le procedure per la concessione dell’asilo entro due mesi dal loro inizio; nuovi meccanismi di ridestinazione volontaria d’emergenza dei profughi in altri paesi europei; novi programmi per il rimpatrio dei “migranti economici” che non hanno diritto all’asilo.
Un altro punto importante, che richiede evidentemente soprattutto l’impegno dei paesi più esposti agli arrivi irregolari, come Italia e Grecia, è la garanzia che tutti i migranti saranno identificati con la registrazione delle impronte digitali, nello Stato membro di primo approdo. Avramopoulos si è impegnato ad anticipare al 13 maggio la nuova “agenda per una politica europea dell’immigrazione”, attesa inizialmente per la fine del mese, che conterrà anche i 10 punti. Il commissario, inoltre, ha affermato che “ci sono punti del regolamento di Dublino che devono essere rivisti, e – ha annunciato – lo faremo”. Il regolamento di Dublino, molto contestato dall’Italia, impone che a farsi carico dell’asilo dei migranti sia lo Stato membro del loro primo approdo.
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