Il verdetto di ieri “sottolinea il pericolo alla sicurezza pubblica quando la nostra nazione non riesce ad applicare le leggi. Kate Steinle è stata uccisa da un immigrato clandestino e pregiudicato, espulso dagli Stati Uniti cinque volte. A lui e agli innumerevoli altri immigrati clandestini criminali come lui, non dovrebbe mai essere consentito di minacciare i nostri cittadini”. Questo il comunicato stampa appena diffuso dalla Casa Bianca sull’assoluzione di Jose Ines Garcia Zarate, un cittadino messicano senza permesso di soggiorno, dichiarato non colpevole dell’omicidio di Kate Steinle, avvenuto nel 2015 a San Francisco. Si tratta di un caso che ha ottenuto una notevole attenzione nazionale perché citato in campagna elettorale dal presidente Donald Trump a sostegno della sua linea intransigente sull’immigrazione. “È più importante che mai – si legge nel comunicato diffuso dalla Casa Bianca – che il Congresso metta in sicurezza i nostri confini e fornisca le risorse, compresi più agenti dell’Ice (l’agenzia che si occupa di immigrazione e del controllo delle frontiere, ndr), necessarie per espellere gli immigrati clandestini criminali e porre finalmente fine alle città santuario (che proteggono gli immigrati irregolari, ndr) che causano la perdita non necessaria di vite innocenti. I politici che non riescono ad affrontare queste esigenze condividono le responsabilità di crimini evitabili contro innocenti americani. Se San Francisco avesse applicato le leggi sull’immigrazione della nostra nazione, la famiglia Steinle avrebbe celebrato queste vacanze con tutte le persone amate”.
Zarate, 45 anni, è stato assolto anche dall’accusa di aggressione a mano armata, mentre è stato ritenuto colpevole di possesso illegale di un’arma da fuoco. L’uomo, che ha già trascorso oltre due anni in prigione, potrebbe essere condannato a una pena compresa tra i 16 mesi e i tre anni. Nel giugno del 2015, Kate Steinle, 32 anni, stava camminando lungo il molo 14 di San Francisco, quando fu colpita da un proiettile e morì tra le braccia del padre. Zarate ha ammesso che il colpo è partito dalla sua pistola, ma in modo accidentale. Le prove portate in tribunale hanno dimostrato che il proiettile rimbalzò, prima di colpire la donna. All’epoca, Zarate era un senzatetto con diversi precedenti penali, uscito di prigione da pochi mesi e già espulso dagli Stati Uniti in cinque occasioni. Ieri sera, subito dopo la sentenza, Trump aveva scritto: “Un verdetto vergognoso! Per forza la gente del nostro Paese è così arrabbiata con gli immigrati illegali!”. Questa mattina, Trump è tornato sull’argomento in maniera più articolata, sempre su Twitter: “L’assassino di Kate Steinle è tornato e ritornato grazie ai confini debolmente protetti da Obama; ha sempre commesso crimini ed è stato violento, ma queste informazioni non sono state usate in tribunale. La sua assoluzione è una totale parodia della giustizia. COSTRUIRE IL MURO!”. Poi, ha aggiunto: “Alla giuria non è stato detto che l’assassino di Kate era stato condannato 7 volte. I democratici Schumer/Pelosi sono così deboli sul crimine che pagheranno un caro prezzo alle elezioni del 2018 e del 2020”. Il dipartimento di Giustizia statunitense, secondo Fox News, starebbe considerando l’ipotesi di accusare Zarate davanti a un tribunale federale.