Una grossa commessa del Nord Italia per le Acciaierie di Sicilia sembra destinata a rimettere in moto l’unico stabilimento siderurgico dell’isola: circa 200 operai e altrettanti lavoratori nell’indotto dove si fonde, plasma e poi rivende l’acciaio anche per i mercati del nord Africa. Ma quella che sulle prime sembrava una bella notizia – scrive il Giornale di Sicilia – ha prodotto effetti inattesi sugli operai in regime di solidarietà da due anni. Prima di cominciare vogliono chiarire con l’Alfa Acciai di Brescia che controlla la fabbrica etnea se avranno “straordinari notturni uguali a quelli dei colleghi di Brescia, idem con gli inquadramenti e i premi di produzione”. Dopo un primo rifiuto da parte dei vertici catanesi, è in programma un nuovo incontro con i sindacati e la capogruppo.