In Aula slitta il Codice strada, rischio che riforma venga affossata
Alcune modifiche dai ministeri competenti vengono considerate troppo onerose
Per ora l’esame dell’Aula di Montecitorio del nuovo codice della strada e’ slittato alla prossima settimana ma il rischio – secondo quanto si apprende – e’ che la riforma venga definitivamente affossata. A causa soprattutto degli oneri finanziari che graverebbero sullo Stato. Alcune modifiche dai ministeri competenti vengono considerate troppo onerose. Anche per questo motivo la Commissione bilancio della Camera ancora deve pronunciarsi. Intanto oggi e’ arrivato lo stop della Ragioneria su alcune misure. La prima norma contestata nella relazione riguarda “l’obbligo a carico dei Comuni di delimitare le zone scolastiche”. I comuni devono – secondo il testo – fissare “un limite massimo di velocita’ non superiore a 30 km/h, una zona a traffico limitato e aree pedonali”.
Per il Mef – si legge nella relazione – “non puo’ ritenersi idonea la copertura” perche’ i proventi derivanti dalle sanzioni per le violazioni sono incerti. Dalla Ragioneria arriva uno stop anche alle cinture di sicurezza negli scuolabus. Secondo il nuovo codice della strada dal 1 gennaio 2024 “sara’ vietata la circolazione dei veicoli sprovvisti di detti sistemi”. L’onere finanziario pero’ comporterebbe un aggravio per lo Stato – sono piu’ di seimila gli scuolabus immatricolati – di circa 2,5 milioni di euro. La disposizione viene considerata senza copertura finanziaria. Alt pure alla possibilita’ di consentire in autostrada la circolazione a moto e scooter di cilindrata sotto gli attuali 150 cc, perche’ “la gestione della rete autostradale e’ stata data in concessione a societa’ private” e alla eventualita’ di esenzione del bollo per le auto storiche. Si tratterebbe di circa due milioni di maggiori oneri.