In Forza Italia anche i big insorgono: “Silvio deve svegliarsi”

di Carlantonio Solimene

Non si placa lo scontro in Forza Italia. Dopo il caso-Chiarelli, la temperatura tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto resta gelida. Nel caso dell’ex premier, solo in senso metaforico, perché una fastidiosa influenza l’ha costretto a rinviare il ritorno a Roma. Anche se altre voci ipotizzano una scelta deliberata da parte di un Berlusconi stufo dello scontro all’arma bianca in atto nel partito. È che la situazione sia insostenibile lo dimostrano le parole di Altero Matteoli, incaricato dal leader di tessere la trama delle alleanze per le Regionali. In un’intervista a QN , Matteoli ha invitato senza mezzi termini Berlusconi a “svegliarsi”, perché “altrimenti il partito va a rotoli”. Analisi in parte simile a quella fatta da Micaela Biancofiore: “Forza Italia è un partito da rifondare”. Partendo ovviamente da Berlusconi, che “da solo vale il 15%”. I sondaggi, in realtà, sono più impietosi e il clima è da fuggi fuggi generale, come rileva Gianfranco Rotondi: “Fitto esce, Verdini va verso Renzi. Non è che mi ritrovo da solo in Forza Italia con i debiti?”. L’unico accenno di riorganizzazione, però, al momento riguarda Mara Carfagna, che si sarebbe dimessa da coordinatrice di Salerno per diventare coordinatrice nazionale.

Il fronte più caldo resta quello dei fittiani. Il nodo è sempre la scrittura delle liste per le Regionali pugliesi, anche se col passare dei giorni la frattura si allarga ed è sempre più difficile che si arrivi a una ricomposizione. “Ed è un peccato – spiega un fedelissimo dell’ex governatore – perché se fossimo uniti qualche chance l’avremmo. La campagna elettorale di Emiliano ha perso intensità e se Vendola strappa gli porta via 10 punti”. L’alternativa, però, resta incerta. Se Fitto decidesse di presentare una sua lista – e creasse gruppi autonomi in Parlamento – non tutti i fedelissimi lo seguirebbero. La pattuglia si è già leggermente assottigliata – ora i fittiani nelle Camere sarebbero 31/32 – e, di fronte a una scissione, i cosiddetti “mediatori” (esponenti come Sisto o Palese) ci penserebbero dieci volte prima di lasciare FI. Anche per questo l’europarlamentare sta frenando gli impeti dei “pasdaran” come Maurizio Bianconi. Berlusconi, dal canto suo è sempre più insofferente anche nei confronti degli atteggiamenti ondivaghi di Salvini. L’incontro tra i due potrebbe tenersi tra oggi e domani a Milano, ma il Cav avrebbe preso in considerazione anche l’idea di correre da solo a maggio in tutte le regioni, magari con una campagna vecchio stampo con il sogno di dare una lezione proprio al leghista. Intanto, domenica a meno di malanni dovrebbe partecipare alla manifestazione romana voluta da Antonio Tajani.

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