Dal 2010 al 2020, il Gruppo Integrato Interforze per la Ricerca dei Latitanti” (G.I.I.R.L) che il compito di individuazione e selezione dei latitanti di massima pericolosità e pericolosi ha inserito in questi elenchi, complessivamente, 97 soggetti: 9 di massima pericolosità (5 affiliati alla `ndrangheta, 2 alla camorra e 2 alla criminalità pugliese) e 88 pericolosi (33 appartenenti alla `ndrangheta, 31 alla camorra, 5 a cosa nostra e 19 all’area definita “gravi delitti”). E’ quanto emerge dal report della Direzione Centrale della Polizia Criminale “Latitanti di massima pericolosità e pericolosi: attività del Gruppo integrato interforze per la ricerca e l’arresto di latitanti nel periodo 2010 -2020”, pubblicato dal Viminale.
Il G.I.I.R.L è composto dai rappresentanti dei Comandi Generali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, della Direzione Investigativa Antimafia, della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, nonché dell’A.I.S.I. e dell’A.I.S.E Nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità sono, allo stato, presenti 6 soggetti: 2 di cosa nostra (Matteo Messina Denaro e Giovanni Motisi), 2 di camorra (Renato Cinquegranella e Raffaele Imperiale), 2 responsabili di “gravi delitti” (Attilio Cubeddu e Graziano Mesina).
Quest’anno due esponenti di spicco della `ndrangheta, Francesco Pelle e Rocco Morabito, entrambi inseriti nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità, sono stati arrestati. Ai latitanti di massima pericolosità, il sito Web del Ministero dell’Interno dedica una apposita sezione, pubblicandone le foto e una descrizione del profilo criminale. La finalità di tale iniziativa è duplice: da un lato, far conoscere i soggetti più pericolosi ricercati dallo Stato, dall’altro, stimolare lo “spirito di collaborazione” della collettività con le Forze dell’ordine nello svolgimento dell’attività di ricerca.