A questo punto serve un vertice di maggioranza alla presenza del governatore, ci si deve guardare negli occhi, ognuno si deve assumere le proprie responsabilita’, dice a caldo il leader siciliano del Pd Fausto Raciti, secondo il quale “bisogna aprire una riflessione molto seria”. Che il clima fosse teso nella maggioranza era chiaro da tempo. Meno di ventiquattr’ore fa il deputato del Pd Fabrizio Ferrandelli era stato netto, tuonando contro il suo segretario regionale: “Abbiamo perso quasi tre anni e adesso rischiamo di mettere a repentaglio il futuro della Sicilia e il profilo del Pd”. Insomma, per dirla con il renziano Ferrandelli “è arrivato il momento di voltare pagina e di arrivare al piu’ presto ai titoli di coda”. “Metto nelle tue mani le mie dimissioni da parlamentare regionale”, dice il deputato ribelle del Pd a Raciti. Per il leader dell’opposizione Nello Musumeci, “e’ evidente che questa legge non piace nemmeno a chi l’ha presentata”.
“Governo allo sbando: la bocciatura mette a nudo la non esistenza di una maggioranza”, conferma il coordinatore Ncd, Giuseppe Castiglione Castiglione, che chiede che “non si proceda piu’ a strappi ma ci si affidi a una seria pausa di riflessione”. “La maggioranza Pd e l’esecutivo, che hanno tentato di fare passare una legge che null’altro e’ se non il frutto di un pasticcio, nonostante gli inviti dell’opposizione a dare priorita’ al bilancio regionale, sono stati puniti”, esulta Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia. E, per il deputato Salvatore Siragusa (M5S) “speriamo si torni a votare e che si possa dare alla Sicilia un governo diverso da questa armata Brancaleone”. Anche il deputato Sel, Erasmo Palazzotto, entra in scena: “L’esito del voto sul ddl Province certifica che il Governo non ha più maggioranza. Crocetta e il Pd stanno portando la Sicilia verso il baratro, è ora di staccare la spina e di voltare pagina”. (G. Min.)