Cinque isole della Sicilia sono nella top ten nazionale del turismo. Il cuore della cosiddetta dieta mediterranea che si fregia del ‘timbro’ dell’Unesco è in Sicilia. L’Isola ha un patrimonio di beni culturali incommensurabile e che ci invidia tutto il mondo. E nonostante tutto ciò, il turismo in Sicilia non decolla. Da anni. Il che lascia presupporre che occorre una politica di ‘sostanza’, non di facciata. Le ultime cifre arrivano dalla Fipe Sicilia, secondo cui, in termini di presenze, lo scorso anno si sono registrate oltre 36 mila visitatori in meno rispetto al 2012. Numeri importanti, nonostante il periodo di crisi. Secondo il presidente Fipe Sicilia, Dario Pistorio, fa eccezione di presenze ‘fuori stagione’ San Vito Lo Capo, “dove sempre piu’ turisti, soprattutto stranieri, decidono di passare le loro vacanze nella nota localita’ balneare della provincia di Trapani”. Tuttavia, secondo Pistorio, “manca una promozione all’altezza di quanto stanno facendo i Paesi concorrenti”. Insomma, “serve una svolta reale che faccia del turismo siciliano uno dei perni della ripresa”. Siamo d’accordo. Intanto, la Sicilia, dopo un’assenza quinquennale dalla Bit di Milano, quest’anno si è ripresentata. Dice Michela Stancheris, assessore regionale al Turismo: “La Sicilia può contare su tante nuove rotte e sulla presenza di numerose compagnie aeree, anche straniere e low cost, che garantiscono voli point to point dagli aeroporti siciliani e dunque faciliteranno l’arrivo dei turisti”. Anche su questo siamo d’accordo, ma non basta.
Il problema dei turisti non è il come arrivare in Sicilia, ma come la Sicilia accoglie i turisti. Ed è qui, per ridirla con Pistorio, che “serve una svolta reale che faccia del turismo siciliano uno dei perni della ripresa”. La deputata regionale M5S, Claudia La Rocca, propone la creazione di una rete di approdi e di porticcioli per visitare il territorio interno di tutta l’isola. Ma prima di far ciò, occorre “mettere in sicurezza i porticcioli turistici preesistenti, creando un sistema di classificazione per servizi forniti all’imbarcazione e servizi forniti al turista”. Questo, secondo La Rocca, “consentirebbe di estendere il numero di concessioni per posti barca, contribuendo ad aumentare gli introiti della Regione”. Tra i vari tipi di turismo con cui la Regione potrebbe produrre consistenti fatturati da alleggerire i suoi debiti, c’è quello congressuale. In quattro anni, ovvero dal marzo 2009, data della sua costituzione, a dicembre 2013, Sicilia Convention Bureau ha ricevuto 780 richieste di eventi da svolgersi in Sicilia e di questi ne sono stati confermati 228. Nello stesso periodo il totale delle richieste per eventi, con destinazione Siracusa, sono state circa 50 e di queste se ne sono concretizzate 12, che hanno prodotto un impatto economico di circa 2 milioni di euro. Numeri che meritano più di una riflessione. Infine, una richiesta dell’Anci Sicilia alla Stancheris. Si tratta di prorogare i termini per la presentazione della documentazione relativa alla circolare del 17 gennaio per il sostegno alle spese di manifestazioni turistiche. La disponibilita’ del capitolo di bilancio e’ di circa settecentomila euro destinati a enti locali, fondazioni costituite e o partecipate dalla Regione siciliana, istituti universitari, enti teatrali e lirici, ong, onlus, associazioni e cooperative.