Inascoltato appello dei portuali di Trieste, Draghi avanti su green pass.

Si valuta “sconto” su tamponi, strada chiusa alla gratuità

mario draghi

Nessun passo indietro sul green pass sui luoghi di lavoro, mentre è possibile valutare una nuova riduzione del costo dei tamponi, senza però arrivare alla gratuità. Questa la linea del governo, alla vigilia dell’entrata in vigore dell’obbligo di certificato verde. Lo slittamento dell’entrata in vigore (chiesto tra gli altri dai portuali di Trieste), spiegano fonti dell’esecutivo, non è nell’agenda del governo. Invece sarà possibile verificare uno “sconto” ulteriore sul costo dei tamponi per i lavoratori, come sono tornati a chiedere questa mattina i sindacati al presidente del Consiglio Mario Draghi.

“Abbiamo riproposto di calmierare i costi dei tamponi e di trovare una soluzione come il credito di imposta per le aziende per sostenere le spese per i tamponi”, ha spiegato il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri. Una proposta su cui, ha replicato il premier, ci sarà una valutazione del Consiglio dei ministri. Su entrambe le possibilità è in corso una verifica, senza però, spiegano le fonti, che si possa arrivare alla gratuità dei tamponi che sarebbe un costo eccessivo, oltre che un segnale nella direzione contraria a quella che vuol dare il governo, cioè la vaccinazione.

Come ha sottolineato oggi il segretario del Pd Enrico Letta, “bisogna impedire che piccole minoranze blocchino un Paese, piccole minoranze che non vogliono seguire le regole. Questo sarebbe un messaggio pessimo. Bisogna dare il messaggio che chi segue le regole non è uno stupido, chi segue le regole è giusto che sia premiato dalle scelte che vengono fatte”. Il tema dei tamponi potrebbe entrare nella discussione nel corso della cabina di regia convocata per le 18. Sul tavolo, in vista del Cdm di domani, il Documento programmatico di bilancio (Dpb) e il decreto fiscale, che conterrà anche le norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e la proroga della Cig Covid.