
http://youtu.be/Zek1HcC1Zzc
Un incubo durato due giorni, fra il freddo, il fumo e la paura di non farcela. Nei racconti dei passeggeri sopravvissuti all’incendio del traghetto Norman Atlantic e sbarcati a Brindisi emerge il dramma vissuto in quelle lunghe ore a bordo, in balia della tempesta. Urania Thireou è una cittadina greca. “Il problema è il panico che si era creato perché erano più di 400 persone che dovevano uscire dall’unica uscita di emergenza dove c’erano le barche di salvataggio”. Philippe Moyses, francese, è stato uno degli ultimi ad essere portato in salvo dagli elicotteri. “Il momento in cui ho avuto più paura, in cui ho visto la morte in faccia, è stato quando siamo rimasti là non più di una trentina. Ho pensato ‘questo è il momento in cui muoio’, perché anche buttandosi nell’acqua nel mezzo della tempesta avevo il 50% per cento di possibilità”. “Due giorni in piedi sulla barca, ho male dappertutto, mi aggrappavo dove riuscivo. E stamattina quando mi sono svegliato, mi sono seduto a bordo del letto. Ho 62 anni e ho pianto, lì, da solo”. (Con immagini AFP)