Cronaca

Incendio in un edificio, 2 morti e 38 intossicati. Bambina grave

E’ di due morti e 38 persone intossicate il primo bilancio di un incendio che si è sviluppato questa mattina in un edificio di quattro piani in via Turri, non lontano dalla stazione ferroviaria di Reggio Emilia. Tra le persone intossicate ci sono una donna e tre bambini che sono ricoverate in codice rosso e che sono state soccorse dai vigili del fuoco intervenuti.

Le vittime sono una coppia di marocchini, marito e moglie, che hanno cresciuto tre figli di 21, 18 e 11 anni. Erano residenti nello stabile al civico 33 da diversi anni. L’uomo aveva compiuto il mese scorso 57 anni, era originario di uno di quartieri piu’ popolari di Casablanca. La donna aveva 55 anni. A Reggio Emilia erano arrivati sei anni fa. Lui faceva l’operaio in una cooperativa e lei si occupava della casa. Li conosceva molto bene Abdelkrim Ourkziz, responsabile del centro islamico di via Gioia. Il consolato marocchino a Bologna intanto si e’ mosso per provvedere a tutte le spese necessarie per il trasferimento delle salme in Marocco.

I RICOVERATI

In merito alle persone intossicate, sono gravi le condizioni di una bambina di tre anni. La piccola, figlia di vicini di casa, e’ stata trasportata in elisoccorso all’Ospedale Niguarda di Milano, struttura dotata di camera iperbarica e rianimazione pediatrica. Le persone intossicate sono state in tutto 38, riporta l’Ausl di Reggio Emilia. Di queste quattro hanno avuto necessita’ di camera iperbarica. Si tratta, oltre alla bimba di tre anni ricoverata a Milano, di un altro nucleo familiare composto dai genitori e una bambina di nove anni. Tutti e tre sono stati trasferiti a Fidenza ed e’ previsto il rientro all’Arcispedale di Reggio Emilia in giornata. Al “Santa Maria Nuova” sono ricoverati ora cinque adulti in Osservazione breve e sai bambini in Osservazione breve pediatrica. Questi pazienti, le cui condizioni non destano preoccupazione, saranno verosimilmente dimessi domani. Inoltre, 23 persone, dopo essere state assistite al Pronto Soccorso di Reggio Emilia, sono state dimesse e inviate al medico curante. Per fare fronte all’emergenza, questa notte l’ospedale reggiano ha attivato il piano specifico previsto in caso di massiccio afflusso di feriti, con l’attivazione di medici e infermieri aggiuntivi.

L’INCENDIO

Sul luogo dell’incendio sono intervenuti mezzi attrezzati per il soccorso, tra ambulanze, autoinfermieristiche, automedica, volontari del soccorso, oltre ad un mezzo di coordinamento delle maxi-emergenze, che ha gestito gli invii dei pazienti in Pronto Soccorso. Questi professionisti hanno allestito un’area “Pma” (Posto Medico Avanzato), gestendo la prima assistenza e gli invii al Pronto Soccorso. A mezzanotte e 28 e’ arrivato in il primo paziente in codice rosso e a distanza di due minuti il secondo codice rosso. L’ultimo paziente e’ arrivato alle 3.17. Il piano emergenziale e’ stato dichiarato concluso all 6. Durante le bonifiche di questa mattina nella palazzina di via Turri a Reggio Emilia dove e’ divampato l’incendio in cui sono morte due persone, i vigili del fuoco hanno trovato nelle cantine tracce di coperte e di sacchi a pelo bruciati. Nessuna persona, intossicata o deceduta, e’ stata invece trovata in quei locali. Una delle ipotesi, ancora da verificare, e’ che qualcuno potesse aver trovato rifugio li’ per scaldarsi. Gli accertamenti sono ancora in corso.

LA POLEMICA

“Nei mesi scorsi, anche in virtu’ della preoccupazione diffusa sullo stato delle cantine, abbiamo sollecitato i controlli dei civici dal 33 al 47, fra ottobre e novembre, da cui non erano emerse situazioni particolarmente critiche e gravi. Ora e’ decisivo attendere l’esito degli accertamenti e seguiremo minuto per minuto l’evolversi degli accertamenti”. Lo afferma Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia, a proposito delle polemiche che stanno divampando sulle denunce di residenti nel corso degli anni e dei mesi scorsi sulla situazione delle palazzine di via Turri. “Per quanto attiene a presunte presenze abusive nelle cantine – aggiunge – non sono state trovate persone intossicate o decedute. Quindi non ci sono elementi per dire che ci fosse un abuso di occupazione in quel luogo”. Nel frattempo, dice il primo cittadino, “c’e’ stata una tempestiva capacita’ di intervento del Comune che ci ha permesso di trovare una sistemazione negli alberghi per circa una trentina di sfollati”.

IL VESCOVO

“Esprimo il mio profondo dolore per il tragico rogo avvenuto questa notte in via Turri a Reggio Emilia. Sono vicino nella preghiera alle vittime, che lasciano due figli orfani, ai loro famigliari, alle due bimbe che lottano per la vita in queste ore e ai loro genitori, ai feriti e alle decine di persone sfollate”. Cosi’ il vescovo di Reggio Emilia-Guastalla Massimo Camisasca. “Proprio alcuni mesi fa ho incontrato i residenti di questa zona in occasione della visita pastorale e ho potuto riscontrare in prima persona le enormi difficolta’ che vive il quartiere – aggiunge -. La situazione e’ critica, di non facile soluzione. Mi appello a tutti: residenti, proprietari degli immobili, forze dell’ordine e istituzioni affinche’ si prenda coscienza che abbiamo tutti una grande responsabilita’ nei confronti di queste persone”. Infine, conclude: “Come vescovo confermo l’impegno di tutta la Chiesa reggiana a sostenere, per quanto possibile, i piu’ deboli e bisognosi. E’ davvero indispensabile che, di fronte a simili tragedie, ci sia una risposta corale che impegni tutta la comunita’”.

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