“Ma allora siamo tutti colpevoli, incapaci e negligenti perché noi tutti, non solo i decisori, abbiamo agito in base a quel che scienza, coscienza e conoscenza fornivano in quei momenti drammatici”, affermano i due esponenti degli internisti ospedalieri, che nei loro reparti hanno preso in carico il 70% dei pazienti Covid nel corso della pandemia. “In tre anni e ancora di più nel 2020, in quelle prime settimane in cui scoppiò la pandemia in Italia – affermano Dentali e Manfellotto – navigando al buio di fronte a una emergenza sconosciuta abbiamo dedicato tutta la nostra attività senza limiti d’orario, con un impegno totalizzante e con centinaia di morti tra medici e operatori sanitari”.
“Solo in Italia – precisano – c’è un’iniziativa giudiziaria di questo tipo. Siamo allora noi più intelligenti, più puri, più corretti? La magistratura italiana è la migliore al mondo perché è l’unica che ha scoperto degli errori? Ma ci siamo dimenticati che la pandemia ha colpito tutto il mondo e che l’Italia è stato il primo paese ad essere travolto? Se è così allora è inutile nascondersi dietro ad un dito: siamo tutti colpevoli. Gli internisti italiani sono colpevoli di aver lavorato 24 ore al giorno per affrontare la pandemia con le armi che avevamo a disposizione”.