LIBRI E VINO Le carte dell’inchiesta raccontano anche dell’acquisto, da parte della CPL, di “alcune centinaia di copie dell’ultimo libro” di Massimo D’Alema “nonché alcune migliaia di bottiglie del vino prodotto da una azienda agricola riconducibile allo stesso D’Alema”. Lo stesso Simone, parlando con gli inquirenti, ammette l’acquisto: ”Confermo che la CPL ha acquistato 2.000 bottiglie di vino prodotte dall’azienda della moglie di D’Alema, tuttavia posso rappresentarvi che fu Massimo D’Alema in persona, in occasione di un incontro casuale tra me, lui, il suo autista e il presidente (della CPL ndr) Casari, a proporre l’acquisto dei suoi vini”. Inoltre il gip, parlando dei libri, annota: ”Visto il prezzo pagato dalla CPL Concordia per ciascuna delle 2.000 bottiglie di vino acquistate (non si trattata sicuramente di un prodotto da somministrare in una mensa aziendale), si tratta evidentemente di un’altra delle ‘eccezioni’ cui faceva riferimento lo stesso Simone nel parlare dell’acquisto di libri”. Il 20 novembre 2014, in una perquisizione presso la CPL Concordia, gli inquirenti hanno sequestrato tre dispositivi di bonifici effettuati dalla cooperativa in favore della Fondazione Italinieuropei, ciascuno per l’importo di 20 mila euro; nonché un ulteriore bonifico per l’importo di 4.800 euro per l’acquisto di 500 libri di ”Non solo euro” di D’Alema.
LA REPLICA Massimo D’Alema ha dato mandato al suo avvocato Gianluca Luongo di difendere la propria reputazione in ogni sede. Per l’ex premier ”la diffusione di notizie e intercettazioni che non hanno alcuna attinenza con le vicende giudiziarie di cui si occupa la procura di Napoli è scandalosa e offensiva”. D’Alema non nega di avere rapporti con CPL “per cui tenni anche una conferenza in occasione della sua assemblea annuale. Ho rapporti con CPL come con altre cooperative e aziende private”, ”Dalla CPL non ho avuto alcun regalo – prosegue – ed è ridicolo definire l’acquisto di 2000 bottiglie di vino in tre anni come un ‘mega ordine’, peraltro fatturato e pagato con bonifici a quattro mesi. Quanto ai libri nessun beneficio personale, ma un’attività editoriale legittima, che rientra nel normale e quotidiano lavoro della Fondazione Italianieuropei. Inoltre, i libri furono acquistati per una manifestazione elettorale dedicata ai temi europei, alla quale fui invitato dal sindaco di Ischia, che era candidato del Pd”.