Inchiesta Expo, 71 sindaci scrivono a Sala: “L’autosospensione gesto di dignità, ma riprendi la tua funzione”
Primo firmatario della lettera inviata al sindaco di Milano è Enzo Bianco, presidente dell’Anci
“La decisione del nostro collega Beppe Sala di autosospendersi dalla carica di Sindaco di Milano e’ certamente un gesto di grande sensibilita’, pieno di dignita’ e orgoglio. Lo comprendiamo e lo rispettiamo. Ma gli chiediamo di riprendere la sua funzione”. Cosi’ si esprimono 71 sindaci in una lettera il cui primo firmatario e’ Enzo Bianco, primo cittadino di Catania e presidente dell’Anci. “Milano, come qualunque citta’, ha bisogno del suo Sindaco – affermano i sindaci -. Sala ha appreso (dalla stampa!) che la richiesta di proscioglimento avanzata dalla Procura di Milano non e’ stata accolta e che le indagini continuano. Rispettiamo sempre le decisioni della Magistratura, anche quando non appaiono convincenti. Tuttavia, se passa il messaggio che, di fronte al semplice avvio di una indagine, all’iscrizione nel registro degli indagati, un amministratore e’ gravemente indebolito nell’esercizio delle sue funzioni, si determinano gravi conseguenze”.
STATO DI DIRITTO In primo luogo, si legge nella lettera, “subisce un danno lo Stato di Diritto: si eroga di fatto una sanzione non con una sentenza, tantomeno passata in giudicato, ma attraverso un atto di mera indagine”. In secondo luogo, “le nostre citta’ precipitano in una condizione di ingovernabilita’”. Infine, “la reputazione dei Sindaci subisce un duro colpo; e’ un bene prezioso e comune, non di parte, tanto piu’ in un momento delicato nella vita della democrazia; e’ un danno a una delle istituzioni piu’ rispettate dai cittadini. Purtroppo e da tempo, la semplice notizia di un sequestro di atti, di un interrogatorio anche soltanto come persona informata sui fatti, suscita un enorme clamore, a Roma come a Milano, a Livorno come a Parma, a Siracusa come a Genova. E suscita polemiche politiche che, pur pienamente legittime, spesso trasformano queste vicende in processi sommari e mediatici. Se quei processi sommari, per giunta, vengono organizzati a due passi dal Parlamento, avremo una ragione in piu’ per comprendere la delicatezza del momento che attraversiamo”.
L’APPELLO E ancora. “Noi Sindaci, di qualunque colore politico – continua il messaggio – chiediamo ai media di riportare le notizie con precisione e correttezza; ai magistrati di assolvere con attenzione e scrupolo alla loro fondamentale funzione, essendo consapevoli che spesso la sanzione e’ di fatto costituita dal semplice trapelare della notizia di un’indagine; al Parlamento di porre attenzione alla necessita’ di disciplinare meglio l’avvio dell’azione penale e di qualificare la notizia di reato, distinguendo nettamente l’ipotesi della semplice irregolarita’ amministrativa da quella di reato; alle forze politiche di evitare di trascinare nel duro scontro, come facile bersaglio, i sindaci e gli amministratori delle citta’, specie quando hanno un colore diverso. In troppe citta’ e comuni, non solo del Sud, sindaci subiscono intimidazioni, minacce, atti di violenza. Mesi fa scrivemmo una lettera analoga; recentemente abbiamo fatto risuonare quest’appello nell’aula di Montecitorio, piena di fasce tricolori per una bella iniziativa di confronto voluta dalla presidente Laura Boldrini. Per queste ragioni – concludono – con affetto e con stima accresciuti, chiediamo a Beppe Sala di tornare alla responsabilita’ che i milanesi gli hanno affidato”.