Una catena tragica. Dopo la morte, ieri nel primo pomeriggio di un giovane operaio a Corleone, poche ore dopo stessa sorte per un 48enne a Carini, sempre in provincia di Palermo: vittima Nicola Vitto; stava lavorando su un elevatore per spostare alcune pedane, quando il mezzo si e’ ribaltato schiacciandolo. E’ avvenuto in una fabbrica dolciaria. E’ stato trasportato all’ospedale ‘Cervello’ di Palermo, in un corsa drammatica in auto, dal datore di lavoro e da alcuni colleghi, ma non c’e’ stato nulla da fare. Ieri, intorno alle 15, l’incidente mortale a Corleone che ha stroncato la vita di un 26enne che lavorava sulla rete elettrica della zona.
Si chiamava Francesco Paolo Agrusa, nato a Palermo. Era dipendente della ditta Cargo impegnata in un appalto con E-distribuzione. Stava lavorando a un traliccio media tensione, in contrada San Marco, quando, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, sarebbe stato colpito alla testa da una grossa pinza idraulica. “Ora basta, non si puo’ morire ancora in questo modo. Le indagini chiariranno meglio la dinamica – dicono Leonardo La Piana, segretario Cisl Palermo, e Carlo Santodonato responsabile di presidio Flaei Cisl – siamo vicini alle famiglie dei colleghi e addolorati. Bisogna dare maggiore centralita’ al tema della sicurezza sul lavoro, serve maggiore impegno affinche’ questi episodi non si verifichino mai piu'”.