Politica

Incontro Berlusconi-Meloni-Salvini: No a referendum e pronti a governare l’Italia. Ma la Lega rivendica leadership

Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, la presidente di Fratelli d`Italia, Giorgia Meloni e il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini si sono incontrati oggi per “approfondire i contenuti e le strategie della campagna per il NO al Referendum sulla riforma costituzionale”. Lo comunicano gli stessi tre leader del centrodestra, sottolineando che il “comune obbiettivo è quello di proporre un`alternativa credibile alla riforma di Renzi, mal scritta e pericolosa per la democrazia, ma anche un`alternativa di governo in grado di assicurare la stabilità, e che sia all`altezza delle esigenze del Paese in uno scenario mondiale che si fa sempre più preoccupante”. I tre leader hanno ribadito “la ferma opposizione di tutto il centrodestra a un progetto di riforma che non risolverebbe nessuno dei problemi del Paese, né in termini di efficienza né di contenimento dei costi, mentre produrrebbe un preoccupante deficit di democrazia limitando la possibilità di espressione di voto degli italiani e determinando il serio rischio di consegnare ad una ristretta minoranza di sinistra il controllo dell`esecutivo e degli organi di garanzia”. Per Berlusconi, Meloni e Salvini “la prova referendaria ha anche un indubbio valore politico, poiché attraverso di essa il Presidente del Consiglio, il terzo premier consecutivo non eletto dagli italiani, cerca una legittimazione che non merita, visti i fallimenti del suo governo in ogni settore, dall`economia all`occupazione, dalla politica internazionale alla sicurezza dei cittadini, al contrasto all`immigrazione clandestina”.

I leader del centrodestra hanno convenuto anche sulla “necessità di dare vita, dopo la vittoria del NO, ad una nuova fase costituente per una riforma che, realizzi alcuni obbiettivi fondamentali: elezione diretta del Capo dello Stato, un vero federalismo, il dimezzamento del numero dei parlamentari e del loro costo. Per spiegare le ragioni del NO, e le nostre idee di riforma, le tre forze politiche daranno vita sul territorio ad iniziative coordinate o congiunte, in modo da raggiungere in modo capillare gli italiani”. In ogni caso, Salvini non intende mollare il comando. “I dati in questo momento dicono che la Lega è il primo movimento di centro-destra, quindi se si votasse domani mattina, secondo il parere degli italiani il segretario della Lega sarebbe in questo momento il candidato leader del centro-destra”, tuona il leader leghista. “In questo momento gli italiani stanno dicendo che la coalizione la guida la Lega, evidentemente le idee chiare vengono premiate – dice -: tassa fissa al 15%, uscita dall’euro, ridiscussione di tutti i trattati europei, abolizione della legge Fornero, abolizione degli studi di settore, su questo, evidentemente, gli italiani stanno dando fiducia alla Lega e quindi mi auguro che anche Berlusconi ne prenda atto”. Stefano Parisi “è un buon consigliere comunale a Milano, punto”, chiosa. “I numeri sono numeri – continua a ripetere – abbiamo perso anche troppo tempo per cercare di capire se Renzi era il nuovo rottamatore, anche Berlusconi ha atteso qualche mese per capire se da Renzi veniva fuori qualcosa di buono. Ieri sono usciti i dati sull’occupazione e nei primi otto mesi del’anno -400.000 posti di lavoro a tempo indeterminato, il Jobs act è una bufala e le riforme di Renzi, a partire dalla ‘buona scuola’, sono una bufala. Prima si vota meglio è .

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