Incontro Blinken-Lavrov, tensione altissima Usa-Russia su Ucraina

Ritorno “scenario da incubo di uno scontro militare” in Europa

Blinken-Lavrov

Un faccia a faccia teso in Svezia, un’atmosfera cupa. Scambiandosi avvertimenti sull’Ucraina e assicurandosi di voler risolvere la crisi attraverso la diplomazia, prima di un possibile scambio tra Joe Biden e Vladimir Putin, il Segretario di Stato Usa Antony J. Blinken ha incontrato a Stoccolma, a margine della riunione ministeriale dell’OSCE, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. All’indomani del vertice ministeriale Nato a Riga, dove già era fin troppo chiara la piega che avrebbe preso questo incontro.

Il segretario Blinken ha affrontato quella che il dipartimento di Stato definisce aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, compresi i movimenti militari vicino ai confini dell’Ucraina. “Sergei parlava di implementare gli accordi di Minsk, siamo pienamente d’accordo. Ma basiamoci anche sui fatti. Ci sono una serie di impegni che entrambe le parti hanno preso sotto Minsk anche con l’OSCE coinvolta. Cessate il fuoco, non attuato dalla Russia. Ritiro di tutte le armi pesanti, non attuato dalla Russia. Consentire il monitoraggio dell’OSCE, non attuato dalla Russia”.

La via diplomatica è quella comunque da seguite, ha concluso Blinken. Ma la tensione è altissima dopo che la missione Nato in Russia è stata chiusa quest’anno, in risposta all’espulsione di diplomatici russi a Bruxelles. Se Mosca dovesse scegliere la via dell’escalation militare, il Segretario ha chiarito che gli Stati Uniti e gli alleati sono pronti a imporre costi significativi. Lavrov dal canto suo avverte di un ritorno dello “scenario da incubo di uno scontro militare” in Europa, mentre le tensioni aumentano in Ucraina. “L’architettura della stabilità strategica si sta rapidamente erodendo. La NATO rifiuta di considerare le nostre proposte per ridurre le tensioni e prevenire incidenti pericolosi in modo costruttivo. Al contrario, l’infrastruttura militare dell’alleanza si sta avvicinando irresponsabilmente ai confini della Russia, i sistemi di difesa missilistica sono stati schierati in Romania e Polonia”.