Il dibattito, ora, non è solo sulla reale possibilità di generare nuovi esseri viventi partendo dalle conoscenze attuali sul DNA ma sulla sua legittimità etica. Giusto o non giusto la questione è aperta e investirà non solo la scienza ma anche la politica, la religione e la coscienza di ogni essere umano. Una sfida senza precedenti che potrebbe anche non avere una soluzione univoca. Ogni Paese potrebbe dire la sua e chiudere o allentare i cordoni della ricerca con scenari, al momento, difficilmente prevedibili. Un dibattito molto simile si ebbe già nel duemila ma i progressi in campo medico – con la possibilità di curare malattie come il cancro con terapie personalizzate – sono riusciti a tacitare le voci ‘avverse’ alla sperimentazione. Ora gli scenari sono ben diversi e a poco sono servite le parole concilianti di George Church, professore di genetica alla stessa Harvard Medical School e organizzatore dell’incontro. Il progetto, ha detto, non ha lo scopo di creare persone, ma soltanto cellule. Un confine, quest’ultimo, troppo labile per sgombrare il campo dalle speculazioni.