Si è trattato di un incontro cordiale, nonostante le gradi differenze tra Donald Trump e Justin Trudeau, che i due non hanno voluto sottolineare, schivando le domande dei reporter e parlando dei punti in comune (commercio, sicurezza e lavoro), piuttosto che dei temi sui quali si trovano agli antipodi (migranti e rifugiati). Trump, padrone di casa, ha detto che “gli Stati Uniti sono fortunati ad avere un vicino come il Canada” e che è sua intenzione approfondire la collaborazione con il paese. Il primo ministro del Canada ha affermato che l’incontro di oggi ha messo in luce come siano importanti i rapporti per entrambi i Paesi. Un punto fondamentale è il Nafta, il trattato sul libero scambio con il Messico e il Canada firmato nel 1994 da Bill Clinton che Trump vuole rinegoziare.
FRECCIATA AL MESSICO “I cambiamenti che faremo negli accordi commerciali con il Canada saranno meno drastici di quelli che faremo con il Messico”, ha detto il presidente americano, parlando di piccole modifiche con il Canada. Anche sul lavoro entrambi hanno detto di voler aumentare i rapporti per poter rafforzare il mercato del lavoro nei due Paesi. Solo una frecciata sul Messico, con cui gli Usa hanno rapporto commerciali che devono esser cambiati, perché sono sbilanciati dalla parte del Paese del Centro-americano. Trudeau invece è arrivato a Washington con i numeri, che mostrano come le due economie siano fortemente dipendenti l’una dall’altra e di come questa alleanza sia solo un bene per tutti. C’è poi la questione della sicurezza: entrambi i leader si sono mostrati vicini sul tema, sostenendo che è fondamentale rafforzare i controlli ai confini e aumentare la sicurezza dei cittadini. Ovviamente hanno due posizioni molto diverse. Soprattutto sui rifugiati che Trump con il suo ordine esecutivo (ora bloccato da una corte d’Appello) vuole tenere fuori dagli Usa, mentre Trudeau aveva detto che il Canada avrebbe accolto tutti i rifugiati lasciati fuori dagli Usa.